La Morte della Musica

 
         Vi sarete accorti, signori giurati, che talenti come Frank Sinatra o Etta James non sono
mai stati coinvolti in logiche commercialistiche, ebbene, sono arrivati all’apice del
successo facendosi largo con talento e passione.
Il Blues come il Jazz non sono nati certo grazie a milionari versamenti nelle casse di
altrettanto milionarie case discografiche. Era musica povera che ha visto la luce in quei
campi di cotone del New Orleans e tra quegli schiavi africani, il cui scopo era soltanto
rendere le giornate un po’ meno grigie. Oggi, gli “artisti” sulla bocca di tutti non sono altro
che ragazzini benestanti col viso pulito e il fisico asciutto o magari qualche bella ragazza
con le gambe lunghe ed il seno florido.
Mere icone, volte ad attirare quel pubblico sotto i 30 anni che tende ad idolatrare un
personaggio con doti e talento pari a zero. E i musicisti, ah, i musicisti … chitarristi come
Jimmy Page, Pat Metheny o Brian May, batteristi come John Bonham e Phil Collins e
bassisti come Jaco Pastorius.
Una volta esistevano anche i cantautori, che oltre a creare musica componevano vere e
proprie poesie … e i poeti migliori, si sa, sono sempre stati gli italiani, che possono con
grande orgoglio mostrare quelle opere d’arte firmate Francesco De Gregori o Fabrizio De
Andrè.
Oggi abbiamo una nuova classe di musicisti: i DJ. Sono quelli che con qualche suono
metallico e uno scontato beat in 4/4 entrano facilmente nella testa di chi li ascolta.
Certamente, signori, la musica commerciale non è nata oggi. Chiunque sarebbe in grado,
anche ora, di canticchiare un qualsiasi ritornello delle Spice Girls o un’intera canzone di
Madonna.
Fino alla fine degli anni ’70, però, si è sempre mantenuto un equilibrio tra il commerciale e
non. La musica è forse stata vittima dei cambiamenti che hanno portato la società a
diventare un enorme sistema monetario: il tempo è denaro ed avere una passione è
diventato costoso;
ogni canzone è una moneta e ogni etichetta un salvadanaio. Come si potrebbe investire
su un nano bruttino come Michel Petrucciani? Sarebbe una scommessa troppo azzardata,
Ed è così che nascono i moderni Taylor Swift, Justin Bieber e One Direction, garanzie di
lauti profitti. A questo proposito, Brian Johnson disse: “se alle persone brutte fosse
permesso fare musica, questa tornerebbe grande come quella di un tempo”.
Ed è forse anche per questo che non si insegna alle bambine ad essere contro corrente
come Janis Joplin, o ai bambini ad essere tenaci come Freddie Mercury.
E’ per questo motivo, signori, che la moneta ha ucciso la poesia.
Beatrice Porchetta, 4B Liceo S.S. “A. Labriola”_Roma