il ricercatore Alberto e il suo assistente Flavio alle 15.00 si recarono in Egitto per vedere il sarcofago di Tutankhamon.
L’Egitto era un posto insolitamente ventoso, pieno di misteri e meraviglie.
In un battibaleno il vento fece volare bruscamente molta sabbia verso Alberto che ne rimase schifato.
Il povero Alberto, da quel potente vortice ne uscì ma bevendo finì tutta l’acqua.
La cosa non fu gradita a Flavio perciò si misero a litigare.
Da quella litigata scoprirono molte cose l’uno dell’altro.
Alberto, un soggettone basso, ricurvo sulla schiena, bocca larga, era amico del padre di Flavio che invece era molto bello, alto, muscoloso, magro, giovane bocca media: un vero figurino!
Tutti e due avevano un accento romano- elegante.
Decisero di procedere lentamente , a piccoli passetti verso la piramide.
Entrarono, spaventati come non mai.
Ecco che, dopo la porta a destra, Flavio cadde sprofondando in un trabocchetto che lo portò in un tunnel segreto dove scorpioni, ragnatele, scarafaggi, sorci e sangue ricoprivano tutto il passaggio.
Non c’era neppure un filo di luce.
Flavio chiese ad Alberto se poteva lanciargli una corda per risalire in superfice.
Alberto, nel lanciargli la corda, si inchinò troppo e cadde in sieme alla corda nel trabocchetto perchè il peso di Alberto li fece sprofondare.
Ogni tanto si guardavano come per darsi coraggio .
Procedettero lungo un piccolo sentiero finchè non arrivarono in un unto dove la terra si sollevava sotto i loro piedi fino a schiacciarli al soffitto.
Flavio prese tutti gli elastici che aveva con se per farne una fionda da portare a suo figlio al suo ritorno.
Prese gli elastici… raccolse una grossa pietra … legò tutti gli elastici al centro dove piazzò la pietra e fissarono gli elastici ai lati a mò di fionda.
Tutto ciò fu legato ai piedi del pavimento così, quando le terre si alzavano, tiravano gli elastici e lanciavano con forza la pietra mirando a colpire il soffitto che era sempre più vicino, per aprirsi un varco verso l’esterno.
Ciò accadde, e così in un secondo la libertà fu assicurata grazie alla loro astuzia e alle loro capacità.
Francesca 4 B, pesso Loi, I.C.Bravetta Roma