L’ UMBRIA NEI CUORI … E NEI PIATTI

Come può una terra così piccola essere così ricca di sapori? Come sia possibile non lo so, ma vi assicuro che se venite in Umbria ne avrete per tutti i gusti.
Il prodotto principale è la carne, più o meno di tutti i tipi e in tutti i modi, dall’oca al cinghiale, dalla faraona al maiale, uno dei protagonisti assoluti delle tavole umbre.
La lavorazione del maiale in Umbria è un vero e proprio mestiere, o meglio un’arte, non è un caso che a queste operazioni si dia comunemente il nome di Norcineria, da Norcia appunto.
Salumi e prosciutti a volontà per i nostri buongustai, di solito accompagnati con il pane, che in Umbria è “sciapo”, senza sale perché un tempo i cittadini si ribellarono al papa e non pagarono più la tassa sul sale. Ma non solo pane… sono tante infatti le torte e focacce della tradizione. Prima fra tutte la torta al testo, una semplice farina, acqua e lievito che cotta su una pietra focaia, il testo, diventa l’ideale per le merende di queste parti.
Si dice che l’Umbria sia terra di santi ..e per ogni santo qui si fa un dolce: il torcolo di San Costanzo e le frittelle di San Giuseppe, la pasta dolce con le noci ad ogni vigilia che si rispetti. Ma la festa religiosa più “appetitosa” è la Pasqua, con la regina delle torte salate: la torta al formaggio. E poi perché non finire il pranzo di Pasqua con la ciaramicola? Ha la forma di un ciambellone ma ha i colori della primavera. E’ rosa dentro e la glassa bianca è invasa da confettini colorati.
Vegetariani tranquilli: questa è terra di patate, come quelle di Colfiorito, e di lenticchie, quelle piccole e gustose di Castelluccio. Già, il paese che non c’è più perché due mesi fa il terremoto lo ha distrutto. Ma spero tanto che per la prossima estate ritorni tutto come prima, bello e gustoso come un tempo, come se niente fosse mai accaduto.

FRANCESCA CECCHINI CLASSE PRIMA A