LA PITTURA NELLE STELLE

Qualche giorno fa ho vissuto un’esperienza davvero singolare con la mia famiglia. Vi è mai capitato di trovarvi in una stanza con tutti i quadri di Van-Gogh disposti sopra, sotto, a destra e a sinistra? È quello che può succedere se andate alla mostra del pittore, visitabile al Palazzo degli Esami a Roma fino a marzo.
In realtà non si tratta di una vera e propria mostra. Non ci sono quadri infatti, ma solo immagini proiettate con musica di sottofondo; e grazie al fatto che i dipinti sono a 360°, al visitatore sembra di entrare nei soggetti rappresentati e nell’angoscia del pittore. Si ha così l’illusione di passeggiare nei gialli campi di grano e di poter raccogliere girasoli, iris e fiori di pesco; o di visitare la stanza di Van-Gogh con tutti i suoi accessori.
Ma il momento più emozionante è quando ci si immerge nella notte stellata: blu e gialla, forte e intensa, semplice e complicata come la vita. Osservando il cielo così come è raffigurato nel noto dipinto “Starry night”, si nota una specie di scala luminosa, che conduce direttamente verso le stelle. Percorrendo questa immaginaria scala, ci si può innalzare sopra le case, sopra le colline e persino sopra le chiese, ma bisogna prestare molta attenzione: infatti, quei corpi splendenti che da lontano brillano in tutta la loro suggestione, da vicino, pur rimanendo affascinanti, diventano delle spirali, simbolo del labirinto che ognuno di noi custodisce in se stesso. Rotolare nelle stelle di Van Gogh è un’emozione unica, capace allo stesso tempo di farci volare e di farci conoscere le nostre più profonde paure.

SILVIA TORTORA PRIMA A