Quanto sei social?

Scopri l’evoluzione delle relazioni sociali nell’epoca di Internet…

La nostra è la generazione più social di tutte: lo confermano le statistiche di Digital 2016 secondo le quali circa 3,4 miliardi di persone su 7,3 miliardi si collegano se pur non quotidianamente ma frequentemente su Internet e che 2,3 miliardi di persone lo utilizzano principalmente per collegarsi sui cosiddetti social network, primo fra tutti Facebook che vanta una popolazione di oltre 1,5 miliardi di account attivi.

Al giorno d’oggi sembra quasi impossibile immaginare una vita senza Internet, senza il nostro computer fisso sulla scrivania, senza lo smartphone a portata di mano in ogni momento della giornata per whatsappare e postare selfie sui social, il laptop che ci mettiamo sulle ginocchia per surfare nel web mentre siamo sul divano, il tablet con cui ci colleghiamo a Netflix, il netbook che portiamo in ufficio e perfino l’orologio che ci legge le mail. Ma come facevano a vivere le società esistite prima di questo boom tecnologico?

Le differenze tra le società passate, anche se recenti, e quella attuale sono abissali. Basti pensare al tempo che noi impieghiamo ad inviare un sms ed il tempo che impiegavano fino agli anni ‘90 i nostri nonni e genitori a spedire invece una lettera. Mesi e mesi di attesa sorpassati dal tempo di un click non possono non causare profondi cambiamenti relazionali e sociali. Il web è diventato il nostro modo di relazionarci agli altri, il nostro modo di approcciare qualsiasi situazione: non ho capito l’argomento dell’ultima lezione di scienze? Wikipedia. Ho dimenticato di dire a mamma che oggi non torno a casa a pranzo? Whatsapp. Voglio mostrare a tutto il mondo quanto sono bello con il mio nuovo taglio di capelli? Facebook, Instagram, Snapchat.

Tutto ciò che facciamo si ricollega ad Internet, perfino il nostro modo di pensare oltre quello di comunicare; grazie alla rete possiamo conoscere tutto ciò che sta accadendo nel mondo interattivamente e siamo in grado di reperire informazioni riguardo qualsiasi cosa in qualsiasi momento; le nuove tecnologie ci permettono di sviluppare idee critiche e globali riguardo qualsiasi tematica ci interessi, anche se la libertà di pubblicare articoli in rete può portarci a credere in informazioni sbagliate, dato che i grandi social media hanno un grande potere di influenzare le nostre scelte.

Perfino i soldi sono diventati digitali con la diffusione delle carte di credito, ed il contatto umano necessario a scegliere ciò che ci piacerebbe comprare si sta ormai sostituendo con un paio di scroll su Amazon.

Siamo la società del fast, della velocità e dell’immediatezza. Perchè Internet è immediato anche se la nostra connessione non è 4G ed il nostro Wi Fi non è una fibra. Quanto tempo impiegherei a cercare la parola fast su Google translate se non qualche minuto? E se invece dovessi tirar fuori il vecchio dizionario Garzanti?

Ma ciò che ci rovina è la mancanza di empatia: perdiamo completamente di vista il fatto che mentre chattiamo dall’altro lato dello schermo c’è un essere umano in carne ed ossa e dimentichiamo del tutto che pubblicare un tweet equivale a urlare a squarciagola in una piazza piena zeppa di persone.

Il detto afferma che non è tutto oro ciò che luccica, ma l’esperienza insegna che non è tutto male ciò che ci danneggia: Internet è un portale immenso pieno di opportunità, dobbiamo solo imparare come sfruttarlo al meglio, sempre se per tanti versi non lo facciamo già!

Daniele Scorza