LE ASSEMBLEE SI RINNOVANO

 

Più partecipazione, interesse e impegno dagli stessi studenti, che partecipano attivamente tenendo corsi e invitando ospiti esterni. Lo scorso giovedì al liceo Clasico F. Vivona di Roma si è tenuta l’assemblea d’istituto di questo mese all’insegna del cinema, del teatro e di domade di cultura generale. Adriano Saleri, attore e insegnante di recitazione, ha accettato l’invito e ha riposto alle curiosità dei liceali.

La giornata ha avuto inizio con un’approfondita lezione di cinematografia, tramite la sua storia e i diversi messaggi trasmessi attraverso varie tecniche utilizzate. Continuando sulla scia dell’apertura due ragazzi hanno mostrato ai compagni di scuola un loro prodotto di doppiaggio, spiegando e sottolineando il primato italiano e varie vicende che hanno portato alla nascita di quella che si può definire come una forma d’arte. Conclusi i brevi filmati degli aspiranti doppiatori, l’ospite comincia a rispondere a tutte gli interrogativi dei ragazzi. Si chiama Adriano Saleri, la sua passione per il teatro, ambito lavorativo nel quale ha trovato la realizzazione della sua vocazione , è cominciata proprio tra i banchi di scuola e da lì ha sperimentato i più vari campi della recitazione. Non è un attore da one-man-show, preferisce il lavoro di gruppo e la costruzione di un ambiente lavorativo stabile e sereno dal quale possano nascere e crescere le giuste dinamiche sceniche. Ci sono vari interventi, tra cui quello di un professore sul rapporto tra questa nostra epoca multimediale e la preoccupazione della scomparsa del teatro; Saleri è positivo a riguardo, anche se amareggiato dalle condizioni in cui vivono attualmente gli attori. Non mancano collegamenti alla funzione del teatro antico e ai motivi che hanno spinto l’uomo a ‘mettersi in scena’. Prima vengono le azioni, i significati e le situazione in cui si deve agire, non si deve dare troppa importanza alle parole per Saleri, a prescindere dal metodo di insegnamento. A questo proposito, prima di andarsene ne dà una dimostrazione facendo cimentare in un esercizio molto comune a teatro i ragazzi. Un volontario guarda un punto fisso all’orizzonte, senza conoscere la situazione in cui si trova, decisa dagli spettatori poco prima. Qualsiasi azione faccia l’attore, la storia si proietta nelle menti del pubblico. “Questo dimostra quanto non siamo in realtà consumatori, ma produttori di immagini” e così si conclude l’intervento dell’attore. L’assemblea termina con un ‘quizzone’ diviso in varie fasi: cultura generale, proverbi, ‘conoscenza vivoniana’. In palio sei mesi di abbonamento Netflix, per il quale le squadre sono entrate nel vivo della competizione.

Il ‘Vivona’ quindi si sta dimostrando sempre più acceso e vivo, grazie al lavoro dei rappresentanti d’istituto e alla passione degli studenti.

di Elena Martorana