“Love”, l’amore arriva nella capitale

 

Dal 29 settembre 2016 al 5 marzo 2017 al Chiostro del Bramante di Roma è possibile visitare “LOVE. L’arte contemporanea incontra l’amore”, la mostra che presenta al pubblico uno dei nostri sentimenti più forti in tutte le sue forme.

Il Chiostro del Bramante celebra i suoi vent’anni di attività con una novità assoluta nel panorama delle mostre della capitale, infatti non si era mai vista un’esibizione di opere contemporanee realizzati da tanti artisti di fama internazionale (come Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Warhol, Robert Indiana e Gilbert & George, per citarne alcuni).

La mostra deve il suo successo non solo alle opere esposte, che certamente sono degne di nota, ma specialmente a “#ChiostroLove”, l’hashtag lanciato dagli stessi ideatori della mostra per spingere le persone a condividere le foto scattate sui social network, infatti una grande novità è costituita dal fatto che si possano fare foto a tutte le opere esposte ed è proprio sul web che ne troviamo oltre 30.000, che raffigurano principalmente la popolarissima All the Eternal Love I have for the Pumpkinse le tre scritte al neon di Tracey Emin, meno di frequente troviamo immagini di altre tra le opere esposte, in mezzo a quelle delle varie scritte d’amore degli stessi visitatori, incoraggiati a lasciare il segno del loro passaggio dai pennarelli messi lì proprio per far sentire a tutti di essere, nel proprio piccolo, autori di un’opera.

Un’altra grande e apprezzata novità è costituita dalle audio-guide, ideate dalla Zeranta Edutainment s.r.l.: i visitatori potranno scegliere gratuitamente tra cinque differenti “partner” (Amy, David, John, Coco o Lilli e Biagio per i più piccoli) e a seco​​nda del compagno scelto si avrà un punto di vista diverso delle opere.

Per capire se questa mostra sia piaciuta davvero come le persone mostrano sui social network ci siamo trattenuti all’esterno del Chiostro del Bramante per sentire qualche parere in più. Abbiamo riscontrato pareri molto differenti, da persone altrettanto differenti tra loro. Da una parte ci sono gli adolescenti che affermano che la mostra è riuscita a trasmettere davvero l’amore e tutte le sue sfaccettature, a fondere l’arte e questo complesso sentimento in maniera unica ed armoniosa e che tutte le opere sono riusciti a colpirli profondamente. Chiaramente, non tutti la pensano allo stesso modo e accanto ai pareri positivi dei più giovani si riscontrano varie critiche da parte dei più adulti, queste opinioni hanno svariati motivi, che discordano anche tra loro: alcuni si sono lamentati delle dimensioni, troppo ridotte per evidenziare le opere, altri hanno detto che ovviamente lo spazio al Chiostro del Bramante è quello, ma che le dimensioni hanno permesso che non fosse una mostra noiosa, ma bensì hanno detto che, escludendo quelle di Kusama e Warhol, erano le opere che lasciavano un po’ a desiderare. Al contrario di un adolescente che abbiamo intervistato, una coppia ha criticato in particolare il parallelismo che è stato fatto tra opere antiche e foto di “personaggi” moderni, dicendo che non trasmetteva nessuna idea dell’amore, ma solo un senso di ingratitudine verso il passato. Nell’intervista ci è anche stato detto che la mostra è organizzata bene, ma che è basata sul marketing ed è così visitata a causa della fama che si è guadagnata grazie alla diffusione sui social, che quindi si è fatta un nome solo grazie alla condivisione delle fotografie. Molti ci hanno detto che è un’esperienza consigliata per i più giovani, che magari non andrebbero ad una mostra d’arte se non spinti dai mass-media.

Questa mostra avrà fatto breccia nei cuori di alcuni e avrà lasciato altri delusi, ma certamente possiamo dire che raccontare l’amore non è semplice, né a parole né con un’opera d’arte, perché risulta sempre difficile esprimere ciò che abbiamo dentro.

di Irene Maira