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STUDENTI DI TUTTO IL MONDO VESTONO IL RUOLO DI AMBASCIATORI DELL’ONU:LA SFIDA DI IMUN

Durante la settimana del 6-10 Febbraio 2017 migliaia di ragazzi provenienti da tutta Italia si sono spogliati delle vesti di normali studenti delle scuole superiori e hanno indossato quelle di ambasciatori dell’ONU discutendo in inglese per trovare soluzioni a problemi di stampo internazionale.
E’ iniziata la sesta edizione di IMUN Rome (Italian model United Nations), progetto organizzato dalla United Network che vede ragazzi di tutto il mondo(in questo caso maggiormente italiani) simulare delle conferenze dell’Onu il cui scopo è insegnare l’importanza della cooperazione, dell’uguaglianza e magari migliorare anche un po’ l’inglese!
Prima di arrivare a Roma questo progetto ha coinvolto diverse altre regioni italiane quali Lombardia, Campania, Puglia, Sicilia e Piemonte( le cui date della simulazione sono state diverse).
Lunedì 6 Febbraio l’Opening Ceremony all’Auditorium della Conciliazione in cui i delegates sono stati accolti con musiche tradizionali italiane e l’incoraggiamento di importanti personaggi come Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, e Anna-Marie Moulton dell’Ambasciata del SudAfrica.
Nei tre giorni successivi i ragazzi si sono cimentati nelle vere e proprie simulazioni ognuno nella propria commissione (FAO, WHO, ECOFIN, UNESCO,UNICEF, SPECPOL ecc.) trattando di topics di interesse globale quali la Blue Economy, la crisi dei rifugiati in Europa, lo sviluppo economico attraverso l’incremento del turismo globale, il terrorismo, la protezione dei beni culturali nelle zone di guerra e molti altri.
Ogni delegate rappresentava un paese e per riuscire a rappresentarlo al meglio ha dovuto conoscere e scoprire la cultura e la politica di quel paese cercando di vedere il problema da un punto di vista che probabilmente non avrebbe mai adottato.
Ognuno di loro ha dovuto cercare di capire come discutere problemi tanto importanti mettendosi nei panni di ambasciatori di paesi molto potenti o molto poveri, di paesi mai sentiti nominare prima ad ora oppure fondamentali nello scenario politico-economico attuale.
E’ stata una sfida, una sfida con se stessi, una sfida per cercare di capire la propria strada e puntare dritto verso una meta: il futuro.
Il 10 Febbraio questo incredibile evento si è concluso mentre le bandiere di tutto il mondo venivano sventolate in omaggio allo sforzo che tutti i 3000 ragazzi partecipanti avevano fatto e soprattutto a quegli studenti che avevano meritato il premio di best delegates e quindi la partecipazione al GCMUN a New York( Aramis Sebrechts, liceo Vivona, Roma-Filippo Strolighi liceo Democrito, Roma-Caterina Ratini liceo Galilei, Terni- Kaoutar RI Frayji liceo Jacopone da Todi) e a quelli che avevano invece ricevuto l’ Honorable Mention per il grande contributo che hanno dato a questa iniziativa.
Di questo progetto esistono anche delle versione estere come il GCMUN a New York, l’HARVRDMUN, il FMUN in Francia, il KIMUN in Kuwait e il BMUN a Berkeley per permettere a studenti di tutto il mondo di partecipare a questa iniziativa che ha avuto inizio nel 2001 e che man mano sta crescendo sempre di più grazie all’aiuto di tutti coloro che vi aderiscono.

di Clelia Vigna