UN COMPAGNO SPECIALE

Quest’anno ho cominciato la scuola media e ho conosciuto nuovi insegnanti e nuovi compagni di classe, in particolare sono contento di aver avuto l’opportunità di incontrare un ragazzino speciale. Un mio compagno di classe, infatti, è autistico. All’inizio non sapevo cosa fosse l’autismo e a volte mi spaventavo per alcuni comportamenti tipici di questa sindrome. Poi, grazie all’aiuto dei miei insegnanti, ho cominciato ad informarmi e adesso sono  consapevole di che cosa si tratti e di cosa provoca in chi ne è affetto.

É un disturbo neurologico ed è uno degli handicap più gravi che provoca disturbi del comportamento e dura per tutta la vita. Apparentemente il mio compagno non sembrava che avesse questa malattia, ma dopo pochi giorni di scuola ha iniziato a manifestare sintomi di rabbia e violenza.

Egli vive in un suo mondo immaginario e ha difficoltà a parlare a lungo di cose reali. Con noi si relaziona se parliamo delle cose che gli piacciono, la pubblicità e gli U2.

Ride sempre, alcune volte è seduto al banco, si isola ed è apatico, forse perché entra nel suo mondo immaginario.

A volte all’improvviso chiede aiuto, anche se nessuno lo tocca lui esclama delle parole che esprimono dolore. Noi lo facciamo divertire perché cantiamo e parliamo delle sue cose preferite, come le fontane che si accendono con le luminarie a ritmo di musica, le luci colorate e gli schermi giganti.

Spesso lui s’innervosisce e alcuni della nostra classe hanno paura, soprattutto quando maneggia oggetti pericolosi, ma col tempo abbiamo imparato a prevenire le sue reazioni e credo che con il passare degli anni le cose non potranno che migliorare.

Davide Scardicchio 1L