“Be the change; unite for a better internet!”

 

In questi giorni a chi non è capitato di vedere in televisione l’ultimo spot sul bullismo? Ben fatto, arriva subito al cuore del problema; voluto dal Ministero dell’Istruzione, ha lo scopo di sensibilizzare gli italiani, soprattutto i ragazzi, su un argomento tanto delicato quanto diffuso: il bullismo.

Lo spot è stato realizzato in collaborazione con “Generazioni Connesse”, che quest’anno ha organizzato l’Internet Safer Day grazie ad un’altra iniziativa, la creazione dello Youth Panel, che quest’anno ha data la possibilità ad alcuni ragazzi provenienti da diverse zone d’Italia non solo di partecipare all’evento, ma anche di seguire dei corsi di formazione sul giornalismo e sull’uso corretto di internet. Durante la prima giornata, il 6 febbraio, l’agenzia DIRE e Save The Children si sono occupati della formazione dei ragazzi e dei loro docenti. In particolare gli studenti hanno imparato come funziona una redazione, come si comporta un giornalista, come si scrive un articolo di giornale e come un fatto diventa notizia. Essi hanno anche potuto lavorare “sul campo” grazie alle attività organizzate: la simulazione di un processo, un dibattito, alcuni giochi di ruolo ed infine la composizione di un articolo seguendo degli imput suggeriti. Il vero e proprio evento che ha visto questi studenti partecipi, però, è stato il SID (Safer Internet Day), svoltosi il 7 febbraio nell’ex caserma Guido Reni, a Roma. Qui i ragazzi sono stati divisi in gruppi ed hanno svolto diverse attività: il workshop, l’attività social, le interviste e la cronaca della giornata. L’attività che sembra abbia riscosso più successo tra i ragazzi è stata senza dubbio quella delle interviste. Gli studenti hanno avuto la possibilità di mettersi in gioco e allo stesso tempo di confrontarsi con i loro coetanei, ma anche con ragazzi più piccoli ed adulti. Durante la giornata sul palco si sono susseguite importanti e rappresentative figure, dal Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ad alcuni testimoni o vittime di atti di bullismo e cyberbullismo.

Questa non è stata solo un’esperienza formativa per quanto riguarda il tema affrontato e per le attività svolte, ma è stata importantissima per i ragazzi a livello umano, perché essi hanno avuto l’opportunità di interagire con altri studenti provenienti da altre regioni dell’Italia e di confrontarsi con altre realtà scolastiche del territorio.

di Anna Di Bartolo