IL NUOVO SISTEMA PLANETARIO

Credits: NASA/JPL-Caltech


La Nasa ha annunciato la scoperta di un nuovo sistema planetario. È il più grande mai scoperto finora con così tanti pianeti, simili alla Terra, in orbita intorno ad una stella. Sono sette i pianeti extrasolari dalle dimensioni terrestri ad ora individuati. Tre di loro, secondo gli scienziati, si trovano nella cosiddetta “
fascia di abitabilità”. Una speciale parte dello spazio alla giusta distanza dalla stella madre, né troppo vicino, né troppo lontano. Questa giusta distanza consente la presenza in superficie di acqua, condizione fondamentale per la vita. I nuovi mondi orbitano intorno ad una stella vicinissima al nostro Sistema solare. Trappist-1 è il nome che è stato dato al nuovo gruppo planetario che è distante appena 40 anni luce dalla terra, si trova nella costellazione dell’Acquario. L’annuncio della scoperta, è stato dato dalla Nasa durante una conferenza stampa convocata al quartier generale di Washington. Si tratta di un grande passo avanti verso un obiettivo molto importante per la scienza: trovare una risposta alla domanda se siamo soli nell’Universo. La stella intorno alla quale orbitano i nuovi mondi è una nana rossa fredda, quindi una stella molto giovane, e ha una massa pari all’8% rispetto al nostro Sole. Questa scoperta è importante non solo dal punto di vista scientifico, ma anche culturale, sapere con maggiore sicurezza che oltre il nostro Sistema solare ci sono luoghi favorevoli alla vita è semplicemente fantastico. Adesso il passo successivo sarà studiare, con telescopi e altre attrezzature di nuova generazione, le atmosfere di questi pianeti e la presenza effettiva di acqua allo stato liquido. L’acqua liquida, infatti, è uno degli ingredienti fondamentali per lo sviluppo della vita come oggi la conosciamo. È importante però ricordare che la presenza di acqua, in questi casi è solamente un’ipotesi che si basa su modelli climatici e sulla distanza dei pianeti dalla stella. Infatti, ad ora, in questo nuovo sistema planetario non è stata rivelata, in modo diretto, la presenza di acqua né tantomeno sono state scattate immagini della superficie di questi pianeti, che possano accertarne la presenza, poiché sono ovviamente troppo distanti per i telescopi attuali. Bisogna aspettare che gli studi e il progresso tecnologico proseguano per rispondere alla domanda se siamo soli nello spazio e se può esserci un futuro per l’umanità!

Mario Schiumarini 3B informatico, ITC Vincenzo Arangio Ruiz Roma