Andare in barca, un’esperienza eccezionale per tutti

Uno sport che è sinonimo di libertà, di rispetto e di contatto con la Natura: un’occasione da vivere, anche grazie ai corsi indetti dalla nostra scuola – di Marica Totaro

 

È vero, nel linguaggio giornalistico non si usa mai parlare in prima persona, ma per questa volta vi prego di fare un’eccezione. Questo perché quello che voglio portare a vostra conoscenza è proprio la mia  esperienza personale, il mio amore per la vela, che spero di trasmettere anche a tutti voi

Mi chiamo Marica, ho quasi 17 anni e sono una Velista. Sì, con la V maiuscola, perché non è un semplice sport quello di cui andrò a parlare, ma uno stile di vita.

Ho cominciato nell’estate 2012 a Marina di San Nicola e non ho più smesso di navigare: ho sempre amato il mare e, grazie a questo sport, sono cresciuta. I miei istruttori (che non sono più cambiati da quella estate) mi fecero passare poco tempo sul Tridente 16 (una barca-scuola) per poi iniziare la mia avventura di navigazione con l’Optimist.

Di anno in anno cambiavo imbarcazione per migliorare e poi cominciai a partecipare alle regate: la prima gara è uno dei ricordi più belli della mia vita. Oltre a queste vittorie personali, arrivarono però anche le delusioni e i momenti difficili: di alcuni di questi ne porto i segni sulle gambe e mi ricordano che ogni cosa deve essere superata.

Andare in barca non è soltanto questo. Vuol dire avere l’immensità del mare davanti ai tuoi occhi, il vento tra i capelli e sulla pelle, con il sole che ti riscalda: sei tu e il mare. Ciò che esprime al meglio come ti senti in quel momento è la pace che ti circonda, perché ti fa capire che quello che stai vivendo è la vera libertà.

Una delle esperienze che rimarrà nei ricordi più belli sono i primi giochi studenteschi: non per la competizione in sé, ma per essere stata insieme ai miei amici perché, oltre ad aver appreso qualcosa, ci siamo divertiti moltissimo! Anche quest’anno ho intenzione di partecipare a queste regate e spero che in molti si avvicinino a questo sport grazie al nostro liceo.

Quest’ultimo si è sempre impegnato nell’avere la vela come attività extra scolastica, grazie alla professoressa Loredana Benedetti (cui vi potete rivolgere per ogni informazione sui corsi), che ha conquistato grande stima per il lavoro svolto. Ecco le domande che le ho rivolto in questa breve intervista

Cosa l’ha spinta a scegliere la vela come attività dopo scuola?

“Non avrei scelto questa professione se non avessi creduto nel valore educativo dello sport secondo un principio inclusivo. Mi sono sempre occupata delle tematiche ambientali e delle discipline sportive che si possono praticare nell’ambiente. Per questo motivo ho seguito molti corsi e, grazie a uno di questi, ho conosciuto il Circolo Velico Lucano: in questo modo mi sono avvicinata a questa disciplina al punto di promuoverla nel nostro istituto”

Che cos’è la vela per lei?

“La vela è sinonimo di libertà per il contatto diretto con la natura: in questo sport si ha rispetto per la cultura, l’ambiente e soprattutto per se stessi. Quando esiste un equipaggio sono importanti tutti, nessuno viene sminuito: vi è un grande spirito di collaborazione, sintonia e integrazione, dove ognuno porta a termine il proprio compito. Per questo trovo la vela uno sport davvero inclusivo che può aiutare anche i ragazzi con problemi. È uno sport completo in cui, oltre alla prestazione fisica, vengono sviluppate le capacità tecniche, la conoscenza di elementi e stimolata la fantasia, in quanto si deve trovare la strada da percorrere”

Spero che con questo articolo sia riuscita a incuriosirvi sulla vela e ad andare a provare il corso organizzato dalla scuola… per poi augurarvi una buona uscita e, come è tipico dire tra noi velisti, buon vento!