Dialogo dell’Autorità e di un ragazzo

Un ragazzo, che aveva viaggiato molto per il mondo e vissuto in diversi paesi ,dopo aver raggiunto l’Africa centrale e aver superato l’equatore, giunto in un luogo sconosciuto dagli uomini, ebbe la stessa esperienza di Vasco de Gama quando superò il Capo di Buona Speranza.
A quel tempo il Capo di Buona Speranza era sorvegliato da un gigante che gli andò incontro per scoraggiarlo “dal tentare quelle nuove acque”. Il giovane scorse un enorme busto che all’apparenza sembrava di pietra e che gli ricordava gli ermi colossali che lui aveva visto, molti anni prima, nell’isola di Pasqua. Ma avvicinandosi si accorse che il gigante era una donna seduta a terra con il busto dritto, il dorso e il gomito appoggiati ad una montagna, non era finta ma viva. Aveva il viso per una metà bello e per l’altra terribile e aveva occhi e capelli nerissimi. La donna lo fissava in silenzio, finché non parlò e disse:
Autorità: “Cosa cerchi ragazzo? Cosa ti ha portato da queste parti?”
Ragazzo: “Sono giunto fin qui dopo aver errato per il mondo alla ricerca di una soluzione alla grande confusione in cui vivono gli uomini del mio paese.”
Autorità: “Sei arrivato nel luogo giusto, io posso risolvere il tuo problema perché sono colei che regola la vita tra gli uomini aiutandoli a distinguere il bene dal male. Io sono: L’Autorità.”
Ragazzo: “Ma chi sei veramente? Come potresti aiutarmi? Ho sempre avuto un’opinione negativa di te.”
Autorità: “Per quale motivo?”
Ragazzo: “Perché ho sempre creduto e credo che tu sia controllo e limite alla libertà degli uomini.”
Autorità: “Ma ragazzo mio, cosa intendi per libertà?!”
Ragazzo: “Per me libertà è poter far tutto ciò che si desidera, senza limiti alla soddisfazione dei propri piaceri ”
Autorità: “Ma, ragazzo, la tua giovane età e l’inesperienza della vita non ti permettono di capire che sono proprio i limiti da me imposti che consentono agli uomini di esercitare la libertà’”
Ragazzo: “Scusa, ma continuo a non capire, perché per me limite e controllo sono esattamente l’opposto della libertà.”
Autorità: “E’ proprio qui che sbagli se non ci fossero né limiti né controllo la tua stessa libertà potrebbe essere minacciata. Perché vedi l’eccessiva libertà del singolo limiterebbe la libertà di un altro. Devi sapere che la libertà di … non è l’unica, essa deve coesistere con la libertà da…”
Ragazzo: “Libertà di …?, libertà da …..? Che stai dicendo? Libertà è Libertà.”
Autorità: “Non è proprio così, perché la libertà di è una libertà positiva e forse non è neppure la più importante poiché esiste anche la libertà da, cioè quella negativa. Per farti capire meglio questo concetto prova a pensare a tutte le volte che avresti voluto esercitare un tuo diritto e ne sei stato impedito. Pensa quando a scuola, fino a qualche tempo fa ,non potevi usufruire di tutti i locali perché eri infastidito dal fumo delle sigarette dei tuoi compagni, oppure pensa alle barriere architettoniche che impediscono ai disabili di poter andare dove vogliono, in entrambi i casi la libertà di è minacciata dall’assenza della libertà da.
Ragazzo: “Quindi se ho capito bene la libertà da è il presupposto necessario per la realizzazione della libertà di.”
Autorità: “Sì, hai capito bene, infatti gli uomini possono convivere bene tra loro solo rispettando le regole che assicurano la giustizia, l’uguaglianza, la sicurezza e la legalità e queste caratteristiche sono la parte bella di me.”
Ragazzo: “E qual è la parte terribile?”
Autorità: “La parte terribile di me è data dall’imposizione del limite, dalla censura, dall’oppressione, dall’assenza del confronto e della discussione costruttiva. Quando prevalgono questi aspetti della mia persona non sono più autorità ma divento autoritarismo.”
Ragazzo: “Adesso ho capito perché le cose vanno male e c’è molta confusione. Non c’è più rispetto per la giustizia, per la legalità e di conseguenza non ci sono più né uguaglianza né sicurezza. Inoltre gli uomini sono diventati indifferenti al male, si sono ormai abituati ad esso e vi convivono tranquillamente, impiegando tutte le energie nella difesa dei propri interessi, vivendo nell’indifferenza assoluta verso il bene della collettività e per questo dilagano la corruzione, l’illegalità, l’egoismo, e l’abuso di potere.”
Autorità: “L’unico modo per affrontare e sconfiggere la confusione che c’è nel tuo paese è insegnare ai cittadini ad essere vivi veramente, ad essere partigiani, a combattere l’indifferenza e la paura. Se nella società prevalgono l’indifferenza e la paura gli uomini facilmente possono conoscere o sperimentare la parte terribile di me. Diffondi questo mio insegnamento tra i tuoi amici e di’ loro che solo così potranno costruire una società migliore per il futuro.”
Dopo queste parole, l’Autorità scomparve agli occhi del ragazzo mimetizzandosi con la montagna.

D. Amoroso, A. Cipollone, M. Cozzolino, M. D’Alfonso, G. De Iuliis, L. Della Ripa, M. Di Battista, C. Di Crescenzo, M. Di Giovanni, A. Dotti, F. Marcello, A. Cernero, L. Pitucci, A. Zappacosta con la prof.ssa Di Crescenzo Rina