di Isabella Scorpio (ISISS A. Giordano, Venafro)
Tu, neve, che i bambini fai gioire
ti posi lieve senza far rumore
e come una lacrima di dolore,
impetuosa ci hai fatto perire.
Poi tu, terremoto, senza preavviso
hai trasformato in polvere il presente,
ma il passato resta nella mia mente
e quella lacrima bagna il mio viso.
Voi due complici, infami e traditori
non avevate però calcolato
che una valanga non può sotterrare
noi, che siamo pronti a ricominciare
grazie all’aiuto sempre continuato
di quegli angeli di soccorritori.