Trainspotting 2: 8 marzo a soli due euro

Uscito nelle sale il 23 febbraio 2017 è il sequel dell’omonimo film.
Dopo 20 anni Renton ritorna ad Edimburgo, dopo esserne scappato, non avendo raggiunto nessun obiettivo nella vita.
Incontra di nuovo il suo vecchio amico Sick Boy che titubante riprende a fidarsi di lui.
Begbie esce dalla galera e cerca in tutti i modi di trovare Renton, mentre Spud tocca il fondo della sua vita.
“Scegliete la vita; scegliete un lavoro; scegliete una carriera; scegliete la famiglia; scegliete un maxitelevisore del cazzo; scegliete lavatrici, macchine, lettori CD e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete un mutuo a interessi fissi; scegliete una prima casa; scegliete gli amici; scegliete una moda casual e le valigie in tinta; scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo; scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina; scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi; scegliete un futuro; scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita: ho scelto qualcos’altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni”
Questo è il monologo di Renton, che suona più come un lamento che come un manifesto. Bisogna essere carogne per sopravvivere.
Il regista Danny Boyle e lo scenografo John Hodge , consapevoli di non poter ricreare il periodo consumista degli anni 90 e di non trasmettere lo stesso impatto del primo film sullo spettatore, incentrano il tema sui personaggi e i conti lasciati da loro in sospeso.
Gli stessi attori sembrano non aver mai lasciato il set e anche come quarantenni sono perfetti nel ricreare i loro personaggi.
Approfittatene!
Andate a vedere il film domani a soli 2 euro. Anche se sarebbe consigliabile aver visto il primo.

Silvia Galdi e Kimberly Aquino
4D