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Tentato furto a Lodi: ucciso il ladro. Legittima difesa, a quando la legge?

di Aldo Mascio (ISISS A. Giordano-Venafro)

Nella notte tra giovedì e venerdì, rispettivamente 9 e 10 Marzo, un gruppo di rapinatori ha tentato un furto presso un bar-ristorante a Casaletto Lodigiano, in provincia di Lodi. Sono stati successivamente coinvolti in questo furto anche il proprietario del bar e suo figlio, i quali abitando al di sopra dell’attività commerciale, al suonare dell’allarme sono scesi a controllare la situazione armati di un fucile da caccia calibro 12. Alla vista dei ladri che fuggivano, il proprietario del locale Mario Cattaneo ha sparato contro uno di loro, ferendolo mortalmente al fianco, in seguito ha spiegato il motivo per cui ha sparato:”Cosa mi ha colpito? La loro mancanza di paura”. Nonostante il malvivente si sia rialzato cercando di fuggire, il suo corpo, ormai divenuto cadavere, è stato rinvenuto dai Carabinieri in un vialetto nel quale i ladri avevano lasciato l’automobile con cui avrebbero dovuto fuggire. Vicende come queste sono diventate all’ordine del giorno, ma mentre continua l’attesa per l’approvazione in parlamento della legittima difesa, ci chiediamo: è giusto difendere la propria incolumità insieme con quella altrui difendendosi con le armi o bisognerebbe sottostare alle volontà del malvivente? Si risolverebbe qualcosa rendendo possibile l’autodifesa in caso di rapina o si contribuirebbe soltanto ad alimentare la violenza nella popolazione?