Una giornata al mercatino del Circolo degli Illuminati

Roma non è solo capitale geografica del Belpaese, ma anche quella dei mercati, vintage e non solo. Il movimento, in ascesa, coinvolge migliaia di artigiani e piccole imprese che nascono, anche sotto il diluvio universale della disoccupazione, creando un nuovo movimento di genio e arte del nostro bel popolo.

Molti sono i luoghi storici e originali dove si svolgono attività ed incontri, alcuni in veri e propri musei, altri nei rioni della città eterna. Altri ancora, come in questo caso, in locali riadattati, enormi, alternativi inni della scena artistica romana. Il Circolo degli Illuminati, protagonista della movida romana come locale di musica underground, si trova nel quartiere Ostiense, denso di locali dove la sera è facile incontrare artisti, anche famosi. Come il cantante dei Pearl Jam, Eddie Vedder, protagonista di un concerto fuori programma, in una serata di dieci anni fa, a pochi passi da Via Libetta 1, dove si trova il locale. In questo frenetico e acceso quartiere della capitale, il Circolo degli Illuminati cerca un suo spazio da circa tre anni, collocandosi in simbiosi con Officine fotografiche, adiacente, anzi costola dello stesso club.

Il portone di questo locale introduce al cortile, usato come salotto all’aperto e circondato dalle pareti della palazzina dove nasce, su cui sono raffigurati volti disegnati in bianco e nero. Prologo, a loro volta, delle stanze dalle pareti nere che compongono il circolo. Come nella migliore cultura dei locali post punk romani, il black dark, le luci accese dei riflettori posti alle pareti tradiscono l’essenza della discoteca anche nel contrasto con i divani in pelle e gli orologi antichi. In questo contesto di fermento musicale e fotografico, si svolge da poche settimane un evento coordinato dai mercatini in Roma ( una delle tante associazioni che si occupano di questi eventi ). Nel percorso, composto dai molti banchi posti sin dall’entrata, si scorgono i volti di molti ragazzi: chi vende ciondoli fatti con i plettri delle chitarre con i nomi dei grandi gruppi rock internazionali, chi oli essenziali autoprodotti o maglie disegnate a mano, vinili dal glorioso vissuto o bigiotteria, vestiti anni ‘50 o lampade create con bottiglie di liquori provenienti da tutto il mondo. Come spesso accade in questi eventi, interventi di artisti, musici o teatranti, hanno accompagnato gli acquisti dei visitatori. Quel che meraviglia di questo posto rimane la location, con quei visi dai tratti sofferenti e quelle mani arrampicate sulle pareti, immagini oniriche come cresciute tra l’intonaco e la vernice scrostata. La frequenza è discontinua fino a sera e i locali adiacenti annunciano con note e cibo l’inizio della movida.

Allontanandosi dalla rumorosa fabbrica delle idee, con un ciondolo fatto di plettro con il gruppo di Kurt Cobain, irresistibile richiamo, si passeggia portandosi dietro l’idea di amare sempre di più il crescente movimento dei mercati romani, simbolo di creatività e del desiderio di emergere dalla difficoltà della ricerca di un lavoro.

Viola Caruso IV H “ Liceo Artistico Ripetta” sede “Pinturicchio”