Ponte Milvio di una volta

 

Oggi Piazzale di Ponte Milvio nel quartiere nord di Roma è piena di locali e di attività commerciali . È una delle mete della movida romana e di notte tutta l’area si riempie di giovane . Ma com’era vivere a ponte milvio ?. La signora Gabriella nata nel 1931 proprio a Ponte Milvio ci racconta la sua esperienza, quando era considerata tutta l’area era considerata “fuori Roma”

  1. Come ha vissuto la sua gioventù a Ponte Milvio?

Quando ero piccola la scuola mi ha sempre affascinato ma purtroppo già all’età di 12 anni andai a lavorare come sarta. Comunque mi ricordo che la vita dei ragazzi ma non solo si svolgeva nel Bar della piazza un vero e proprio luogo d’incontro forse il più importante. Io mi divertivo prendendo la bicicletta​ di mio fratello che poi si arrabbiava sempre. Mi ricordo invece che gli anziani raccontavano le storie a tutti anche ai più piccoli . Mentre i ragazzi come mio fratello imparavano il mestiere del padre. Eravamo una vera e propria famiglia ognuno guardava le spalle dell’altro.

2. Qual è l’avvenimento secondo lei è stato più tragico per il quartiere ?

Certamente fu l’alluvione del 1937, io era ancora piccola ma ricordo bene ciò che mi raccontarono. Il tevere era straripato e quindi la piazza si ritrovò sommersa da un metro d’acqua. Tutto questo provocò forti danni ai commercianti, molte merci vennero buttate e si aspetto parecchio prima che tutto si asciugò. Ma secondo me il danno maggiore lo subirono le famiglie che vivevano in abitazioni adiacente al fiume.

3. Invece che cosa accade durante la guerra ?

Durante la guerra, il quartiere visse una profonda crisi economica che portò alla sviluppo del mercato nero. Gli alimenti mancavano e tutti i prodotti venivano venduti sottobanco. Però per noi giovani ci furono anche momenti di felicità e tranquillità. Alcuni attivisti dei Balilla donarono molti giocattoli. Nella piazza ci si poteva ancora divertire e fare il bagno nel tevere mentre molti pescavano. Ricordo anche il trasporto dei marmi per la costruzione del Foro Italico.

4. Dopo la guerra cambiò qualcosa ?

Si. Ponte Milvio si riprese e fiorirono nuove attività e soprattutto vennero costruiti tanti nuovi palazzi. Poi come non dimenticare il mercato che sorgeva proprio nell’attuale piazza. Proprio il mercato ha segnato la storia di tutto il quartiere fino a quando negli anni venne spostato e poi ancora costruito in una nuova struttura al chiuso.Mi ricordo anche i primi comizi come quello del segretario del Movimento Sociale Italiano Giorgio Almirante,dove intervenne la polizia per fermare una lite tra orientamenti politici opposti. Infatti molto volte capitava che ragazzi “facevano a botte” per motivi politici.

5 . Cosa le manca maggiormente di Ponte Milvio di allora ?

Ponte Milvio allora era una famiglia in cui si condivideva tutto della giornata. Tutte le persone erano disponibili e ci si dava una mano senza aspettarsi nulla in cambio . La cosa più importante era il benessere delle persone che condividevano il quotidiano sia le gioie sia i dolori. Quando a volte sorgeva un problema tutto veniva risolto in piazza sicuramente con qualche livido ma alla fine si tornava ad essere una comunità unita,solida e sociale.

Andrea Recine 3H
Liceo Artistico Ripetta