Attacco a Londra

Ottaviano Gianmarco (ISISS A.Giordano ,Venafro)

L’attentatore si chiamava Adrian Russell Ajao: «Molto religioso e amante del bodybuilding». L’attacco rivendicato dall’Isis

LONDRA. Altri due arresti sono stati eseguiti dalla polizia britannica nell’ambito delle indagini per l’attentato di Londra. Gli arresti, eseguiti nella notte, sono stati definiti “importanti” da Scotland Yard: uno è stato messo a segno nel West Midlands e un altro nel North West. Lo ha reso noto in conferenza stampa il capo dell’anti-terrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley, precisando che al momento sono nove le persone in custodia mentre un’altra è stata rilasciata su cauzione. Il bilancio aggiornato è di 4 morti escluso l’attentatore e oltre 50 feriti: due le persone ricoverate in condizioni critiche. L’antiterrorismo ha anche spiegato che il nome di nascita dell’attentatore non era Khalid Masood, nome con cui è stato identificato ieri, ma Adrian Russell Ajao. Intanto il Parlamento di Westminster riprende i suoi lavori dopo l’attacco terroristico che ha causato la morte di tre persone. Attacco rivendicato dall’autoproclamato Stato islamico: l’attentatore, ucciso dalla polizia, era uno dei “soldati del califfato”. L’agenzia Amaq dell’Is ha scritto in un comunicato online che l’attacco è avvenuto in risposta all’appello del gruppo terroristico di colpire cittadini dei Paesi che partecipano alla coalizione contro l’Is impegnata in raid in Siria e in Iraq. I feriti sono 50, alcuni dei quali versano in gravi condizioni, e appartengono a varie nazionalità. Lo ha riferito la premier Theresa May. Tra questi, 12 di nazionalità britannica, 3 francesi, 2 romeni, 4 sudcoreani, 1 tedesco, 1 cinese, 1 irlandese, 2 greci e 2 italiane, si tratta di una giovane bolognese e di una donna romana. Tra le vittime un agente di polizia, Keith Palmer, in forza al comando incaricato della protezione del Parlamento e del corpo diplomatico: ex militare e da 15 anni in polizia, non era armato al momento dell’attacco. Scotland Yard ha reso noto che l’agente era sposato e aveva dei figli.

 

L’ATTENTATORE. L’attentatore di Londra, finora identificato coma Khalid Masood, era nato 52 anni fa come Adrian Russell Ajao, a Dartford, in Kent. Il nome è stato confermato dal capo dell’anti-terrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley. Mai condannato per terrorismo, Masood – noto alla polizia con diversi nomi – era finito nei radar dei servizi per contatti con terroristi islamici, precisano fonti di ‘The Independent’.

Nel 2003 era stato condannato per aver pugnalato un uomo al volto durante una lite ad Eastbourne. Secondo quanto emerge dalla sua biografia, sarebbe cresciuto, solo con la madre, a Rye, nell’East Sussex.

Lunga la lista delle prigioni britanniche dove, secondo il ‘Times’, l’attentatore di Londra avrebbe scontato pene: Lewes, Wayland, Norfolk e Ford. Anche se non è ancora chiaro quando esattamente si sia convertito all’Islam, adottando quindi il nome di Khalid Masood, gli inquirenti ritengono che la radicalizzazione sia comunque avvenuta in prigione.

Frequentava la moschea di Birmingham, nel West Midlands, dove viveva e dove avrebbe organizzato l’attacco di mercoledì. Sempre secondo quanto è emerso, l’uomo aveva dei figli – tre secondo alcune fonti – e si presentava come insegnante di inglese. Ma non risulta che abbia mai lavorato in nessuna scuola pubblica.

Viene descritto come “un uomo molto religioso: non potevi andarlo a trovare a casa sua a Birmingham di venerdì perché pregava”. Ma aveva anche la passione per il culturismo: “Era un omone, aveva l’aspetto del ­body builder, non era uno con cui litigare”.

Intanto, nella notte, la polizia britannica ha compiuto altri due arresti, uno nel West Midlands e il secondo nel North West. Lo ha reso noto in conferenza stampa il capo dell’anti-terrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley, precisando che al momento sono nove le persone in custodia mentre un’altra è stata rilasciata su cauzione.

 

ANVERSA. L’uomo arrestato ad Anversa dopo aver tentato di investire la folla con un’automobile è stato incriminato per vari reati, tra cui “tentato omicidio di natura terroristica”. Lo ha riferito la Procuratore federale belga aggiungendo che Mohamed R., 39enne di nazionalità tunisina, è al momento in stato d’arresto.