Mercoledì 22 Febbraio, accompagnati dalla professoressa Cerasoli, abbiamo visitato Palazzo Spada, un antico palazzo barocco di Roma adibito a museo. La guida ci ha detto che a comprarlo fu il cardinale Bernardino Spada, del quale sono presenti numerosi ritratti nelle varie sale del museo. Tuttavia, la prima cosa che la guida ci ha fatto vedere è stata l’androne di accesso al cortile nel quale il Borromini riuscì a ottenere un particolare effetto ottico grazie alle colonne messe in ordine decrescente ed all’innalzamento del pavimento, elementi che danno l’illusione ottica che la galleria sia lunga 35 metri quando è lunga solo 10 metri. In fondo alla galleria l’architetto ha inserito una statua che sembra a grandezza naturale quando in realtà è alta solo 80 centimetri.
Dopo aver visto la galleria del Borromini, siamo entrati nel museo vero e proprio. Qui la guida ci ha fatto osservare alcuni quadri, la maggior parte dei quali raffiguranti Bernardino Spada, altri invece ripropongono temi religiosi e di natura morta. Il quadro che mi ha affascinato di più, un pò per orgoglio femminile ma anche per la sua bellezza, è stato La Madonna Con Bambino di Artemisia Gentileschi, un’artista del Rinascimento la quale dovette combattere contro i pregiudizi dell’epoca. Infatti, secondo la mentalità maschile nel periodo di attività di questa artista, le donne dovevano rimanere a casa e non dovevano lavorare. Artemisia Gentileschi, invece, è riuscita a vincere contro un mondo del tutto ostile alle donne, diventando una famosa artista i cui i dipinti sono esposti in numerosi musei famosi, molto visitati. Infine abbiamo assistito a un concerto di musica Barocca. I musicisti, oltre ad essere stati bravi nel suonare queste musiche, ci hanno anche spiegato l’uso e il ruolo dei diversi strumenti musicali, molti dei quali mai sentiti prima, come ad esempio la tiorba o la viola da gamba. La prima appartiene alla famiglia dei liuti, mentre la seconda fa parte delle viole e va appoggiata sulle ginocchia.
Chiara De Stefano IIb
“Istituto Comprensivo Alberto Sordi”