I diritti umani

 

 

 

 

 

 Nella vita bisogna essere se stessi nel rispetto dei nostri diritti e dei nostri doveri, saperli difendere è la priorità di ognuno di noi!

Disegno di Giorgia Lepore, Scuola Secondaria di primo grado, classe IIID

 

Questo mese, in classe, abbiamo cominciato a parlare dell’argomento riguardante i diritti umani, affrontando le letture nel testo antologico. Ci troviamo in un mondo in cui, per un modo o per un altro, siamo schiavi di una vita, un vero e proprio destino, segnato fin dalla nascita, che non ci lascia respirare, ci rinchiude in una campana di vetro, dalla quale uscire fuori è quasi impossibile. Diritti lesi, sottratti a persone come me.

Nel mondo di oggi, nonostante ci troviamo nel 2017, il progresso tecnologico, scientifico e medico che, con la scoperta di nuovi vaccini utilizzati per debellare malattie ancora esistenti, ci fa pensare che tutto sia di facile soluzione e che non ci siano problemi esistenziali. Molte persone, purtroppo, non sono per niente altruiste e, pur guadagnando un profitto molto alto ogni mese, per poi arrivare alla fine dell’anno che non sanno cosa farne, non pensano neppure di donarli all’ONU, che si occupa dei bambini poveri e non solo.

A volte accendo la televisione, assisto a vere e proprie polemiche per la sottrazione di beni guadagnati in modo sporco. Non trovo assolutamente giusto che non tutti al mondo abbiano diritto alla sanità pubblica.

In vari brani ho letto dei diritti delle donne, l’argomento che mi preme più di tutti: in una lettura e in un film si parla di una ragazzina di poco più di sedici anni, un vero e proprio idolo di tutte: Malala è il suo nome. Questa donnina è costretta, per via della religione, a stare rinchiusa in posti isolati dal mondo circostante. Dalla salita al potere dei talebani, tutte le ragazzine della sua età e non solo, sono costrette a coprirsi interamente, a non uscire se non accompagnate dagli uomini della famiglia. Malala combatte tutt’ora per il diritto alla libertà e soprattutto all’istruzione delle donne in Pakistan. Questa lotta è la sua missione, dal giorno in cui un gruppo di terroristi le sparò un colpo di pistola alla testa, facendola rimanere quasi paralizzata da un lato della faccia. Si tratta di una ragazzina alla quale la famiglia non ha mai vietato nulla, soprattutto l’istruzione, un privilegio che altre non possono avere, costrette a lavorare tra le mura domestiche.

Ho letto anche una storia vera che spiega come a tutt’oggi uomini quasi ottantenni sposano ragazzine anche di 12-13 anni, che la famiglia dà in spose in cambio di denaro. Tutto questo non lo trovo giusto, anche perché negli anni ‘90 furono proprio le donne, anche se non di quella religione, a combattere per la propria emancipazione dimostrando di essere capaci tanto quanto gli uomini nella società.

Perché tutte le donne del mondo non possono fare lo stesso, cominciando dallo scegliere liberamente con chi stare tutta la vita?

Io per mia grande fortuna, sono nata in un paese che mi riconosce tutti i diritti di donna e di cittadina. Il nostro Paese ha una diligente costituzione che garantisce sia i miei diritti come bambina che come donna, la libertà di potermi vestire e comportare in società, il dovere nonché il diritto di studiare fino a sedici anni e di essere maggiorenne non più a ventuno ma a diciotto anni, età raggiunta la quale potrò essere capace di gestirmi e di mantenermi, con un lavoro quasi solido, dato che si sta affrontando un periodo di forte crisi.

Come i diritti delle donne, ci sono anche e soprattutto quelli dei bambini: nei paesi occidentali non si pensa che un bambino nato da una famiglia povera debba essere povero anche lui. Se si studia, invece, tutti siamo in grado di riscattarci con un miglioramento sia della condizione economica che di quella culturale. Sono proprio i bambini a venire prima di tutto, ogni paese dovrebbe educarli in modo civile per il bene della società e garantirgli così un futuro diverso. Purtroppo anche in paesi come il mio, a Napoli, dove c’è la camorra, mettono il bambino in condizioni pietose davanti alla legge, facendolo andare in giro per le strade a vendere sigarette di contrabbando o peggio ancora la droga, costringendolo così a limitare la propria libertà. La prima volta che sentii una cosa simile in televisione, anche attraverso il film “Gomorra”, sono rimasta profondamente scioccata.

Per concludere vorrei sottolineare che purtroppo questa società si prende spesso gioco degli anziani, come per esempio in centri dove vengono maltrattati, senza igiene, lasciati ad una sola morte, senza pietà. Assistenza lesa, fiducie sbagliate, scelte che molti sono costretti a fare, o per unica strada da percorrere o per mancanza di controlli vicino ai propri parenti. Cosa ne sarà del mio e del futuro di tante persone, bloccate in una religione, società o mentalità che non li lascerà respirare? Vorrei che si realizzasse un’unica richiesta: poter essere se stessi sempre e comunque!

Mi piacerebbe cambiare il mondo da grande, come obiettivo un solo sogno, una sola sfida!

Giorgia Lepore, Scuola Secondaria di primo grado, classe IIID