La tradizione del martedì di Pasqua a Termoli

Ogni martedì dopo Pasqua, avviene il pellegrinaggio alla “Madonna a lunga”, la “Pasquetta” dei veri termolesi. La Chiesa in realtà si chiama Maria SS. Della Vittoria in Valentino, ma da sempre è chiamata “ a lunga” perché comunque era “lungo” il percorso per raggiungerla dal borgo a piedi o su carretti. La tradizione del martedì dopo Pasqua,vuole ricordare ciò che accadde nell’anno 1566, quando il Sultano Solimano, desideroso di invadere e saccheggiare i paesi costieri italiani, puntava all’ occupazione di alcune isole in prossimità della costa.

Fallita l’impresa di occupare Malta, mirò alle coste adriatiche e alle isole Tremiti. Affidò l’incarico a Pialì Pascià, comandante dell’armata di mare e a Mustafà, generale dell’esercito di terra. Nell’estate del 1566, la flotta ottomana occupò le coste adriatiche con continui saccheggi e atti distruttivi; verso la fine di luglio si diffuse il terrore in tutte le coste abruzzesi.

Navigando verso sud, Pialì sbarcò a Termoli. La popolazione abbandonò la cittadina per rifugiarsi in campagne e luoghi lontani per proteggersi dai violenti saraceni. I Turchi, molto infastiditi di aver trovato Termoli vuota, sfogarono la loro rabbia sulla Cattedrale e sulle abitazioni. La festività della “Madonna a lunga” vuole rappresentare quanto è accaduto durante l’assalto dei Turchi al Borgo nel 1566, in cui si ricordano tutte quelle persone che, in cerca di rifugio, andarono in questa chiesetta, che all’epoca faceva parte di un complesso monastico, per rifocillarsi e poi ritornare a combattere.

Oggi si raggiunge il santuario a piedi pregando e intonando canti; dopo la messa, i ragazzi affollano i campi che circondano il santuario di Santa Maria della Vittoria, per pranzare insieme.

Questa festività ha segnato la cultura Termolese, che è riuscita a superare anche l’attacco dei Turchi.

MICHELA SPIDALIERI, 3 P –  “L’Orto delle notizie”