IL PASSATO E’ ORO

Il 27 Gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, è stato riconosciuto come “Giorno della Memoria”.

Questa data è molto importante: deve ricordare il drammatico e crudele sterminio del popolo ebraico, la Shoah, momento, che ha segnato negativamente un periodo terribile della storia.
Dagli anni successivi a questa tragedia fino ai giorni nostri, molti scrittori e registi cinematografici hanno tentato, attraverso le loro opere, di rievocare le terribili ingiustizie subite dal popolo ebraico, in modo che le successive generazioni fossero sensibilizzate sull’argomento, per evitare che simili tragedie  si potessero ripetere.

La memoria è tutto ciò che ci resta per ereditare informazioni e fare riflessioni positive o negative sugli eventi, che si sono verificati; il passato per le nuove generazioni diventa indispensabile, per far sì che ci sia un futuro sempre migliore. Il passato diventa un mosaico frammentario, disperso, inafferrabile, che non si può fare a meno di interrogare nella speranza che in futuro assuma nuovi significati – afferma S. Parussa, Scrittura come libertà, scrittura come testimonianza. Quattro scrittori italiani e l’ebraismo, Giorgio Pozzi Editore, Ravenna 2011.

Per quanto riguarda l’acquisizione di nuove informazioni, riguardanti vicende storiche del passato, dobbiamo ringraziare i posteri, i quali hanno contribuito alla loro diffusione; anche coloro che sono
sopravvissuti alla strage dei campi di concentramento hanno rappresentato una testimonianza fondamentale per le generazioni successive.

Ogni singolo particolare del loro racconto può risultare indispensabile. Documenti come “Il Diario di Anna Frank“ racchiudono episodi di vita quotidiana vissuti, che rappresentano il fascino e la purezza della testimonianza.
Iniziative importanti sono quelle organizzate dalle scuole con uscite didattiche durante il “Giorno della Memoria“ o per “Il Giorno del Ricordo“, per assistere a proiezioni cinematografiche o dibattiti e conferenze su tale tema.

I fatti storici, che riguardano argomenti così delicati a livello umano, non devono per nessun motivo essere modificati, per non rischiare nuovi eventi di questo tipo o addirittura peggiori.
Per  tutte le persone, che hanno giusti valori morali, è  scontato che simili atrocità, come quelle subite dal popolo ebraico, non debbano ripetersi; comunque la memoria può essere espressa in modo soggettivo,
modificandone i contenuti e creando diverse visioni sbagliate da parte di chi ne viene a conoscenza. E’ per questo motivo che non bisogna permettere che alle nuove generazioni venga mostrata una visione
sbagliata dei fatti avvenuti nei campi di concentramento o riguardanti altri drammatici eventi storici.
Il fenomeno degli abusi della memoria va ricollegato a tre categorie di “abusatori”: i negazionisti, i quali affermano che i fatti della Shoah andrebbero rimossi completamente, i banalizzatori, che tentano di
equiparare la Shoah ad altri eventi storici sanguinari, rendendone la memoria più facilmente assimilabile, e i sacralizzatori, i quali alterano gli eventi della Shoah, rendendoli isolati e magari rivendicando un monopolio sulla scelta degli usi, a cui vengono posti.
Tutto ciò è assolutamente sbagliato. Simili fatti storici non devono né essere negati, né banalizzati, devono semplicemente essere riportati per quello che sono.

Un altro evento storico, del quale per molti anni, non si è parlato, probabilmente proprio a causa degli abusi di memoria, riguarda i massacri delle foibe, che consistevano nel gettare persone all’interno di buchi profondissimi, nei quali o morivano all’impatto con il suolo  o morivano per le ferite provocate.
Questo fatto storico riguarda soprattutto la popolazione italiana, in particolare gli abitanti del Friuli-Venezia Giulia. Questo dramma storico va ricordato proprio come la Shoah, perché anche la sofferenza di una singola persona ha un peso importante.

Per questo motivo, negli ultimi anni anche per le foibe è stato stabilito un giorno per ricordare , chiamato “Il Giorno del Ricordo”, datato 10 Febbraio, per rievocare i caduti e riflettere sulle sofferenze, che sono state subite da moltissime persone in quel periodo.
Il nostro compito è accettare quello che è stato ed è accaduto nel passato e diffonderlo a chiunque, poiché tutti devono sapere che tutti coloro i quali hanno sofferto sono solo persone e vanno per questo
rispettate; noi dobbiamo appunto ricordarle e a maggior ragione dare voce ai sopravvissuti, perché è grazie a loro che siamo a conoscenza di tutti gli avvenimenti.
Questo è stato il tema dell’incontro, che si è svolto nell’Aula Magna dell’Istituto “Pomilio” di Chieti Scalo, alla presenza della Dirigente Anna Maria Giusti, del Prof. Massimo Pasqualone, del Magistrato Italo Radoccia e del Presidente della sezione di Pescara dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia( ANVGD) Mario Diracca, esule fiumano, che ha ricordato il martirio di Norma Cossetto e di tutti gli infoibati, vittime dell’ odio e dell’intolleranza slava nei riguardi di donne, bambini e uomini, che avevano la sola colpa di essere italiani.
A rappresentare l’Istituto “Luigi di Savoia” di Chieti sono state presenti le classi V INFO e VLS B, accompagnate rispettivamente dalla prof.ssa Angela Rossi e dalla prof.ssa  Ester Marcantonio.

Per la Redazione: Giampietro Simone V INFORMATICA D, IIS “L. di Savoia” Chieti