Comiso

Comiso che dormi all’ombra
dell’ultimo carrubo,
appoggiato ai reduci filari
di muri a secco
(ragnatele perenni
di questi sonnecchianti Iblei),
forse non ti sveglierà più
lo scroscio luccicante
delle piccole sorgenti delle cave
e nemmeno il tintinnio
dei martelli sui selvaggi liti;
ma ti sveglierà
il corso del tempo che fugge.

Biagio La Ferla, ex alunno del Liceo Classico “G. Carducci” – Comiso (RG)