La Fontana Fraterna al centro della cronaca locale.

La Fontana Fraterna è il simbolo per eccellenza di Isernia, un monumento molto visitato dai turisti di passaggio nella nostra città.

All’ interno del parco tematico “L’ Italia in miniatura”, di Rimini, la Fontana Fraterna è collocata accanto ai monumenti simbolo del nostro Paese, come il Colosseo, il Duomo di Milano, la Torre di Pisa, il Duomo di Firenze e Piazza San Pietro.

È un’ elegante testimonianza storica, annoverata anche nell’ Enciclopedia Treccani, con sei getti d’ acqua, realizzata con blocchi di pietra calcarea compatta.

Anticamente sorgeva in piazza Fraterna, di fronte alla chiesa della Concezione.

La Fontana fu edificata, nel 1835, dalla famiglia Rampini, in piazza Celestino V, ma nel 1889 fu spostata su via Marcelli.  Rimase tranquilla nel nuovo posto fino al 10 Settembre del 1943, quando, durante il bombardamento, fu molto danneggiata e venne ricostruita fedelmente negli anni successivi con i suoi stessi pezzi.

Il 12 Febbraio, purtroppo, è stato perpetrato un atto vandalico in danno della Fontana Fraterna, probabilmente durante la notte. È stata imbrattata con pennarelli indelebili di colore rosso, da quattro ragazzi del posto, miei coetanei. Questo gesto mi ha molto turbata, perché dimostra la completa insensibilità dei giovani di oggi nei confronti del patrimonio storico e culturale del nostro Paese.

Disapprovo pienamente il gesto compiuto da questi ragazzini che, a dire della stampa locale, sono stati anche individuati.

Spesso, soprattutto d’ estate, mi reco nella piazza per godere della vista di questa bella Fontana  e non riesco a capacitarmi di quanto accaduto. Credo dovrebbe esserci una sensibilizzazione dei giovani al rispetto dei beni che appartengono a tutti noi. Per questi giovani balordi proporrei una punizione esemplare, come, per esempio, svolgere dei lavori socialmente utili: aiutare le persone anziane, dare una mano nelle case di riposo, pulire le piazze e i monumenti e fare qualsiasi altra attività che possa portare un beneficio alla comunità.

Le famiglie degli artefici di questo gesto vandalico si sono, responsabilmente, denunciate al Comune, attivandosi per pagare i danni.

Questo gesto mi ha colpito molto e mi ha fatto riflettere sul fatto che i genitori non abbiano giustificato i loro figli, definendo il gesto compiuto “una semplice bravata “, come spesso accade.

I monumenti storici non dovrebbero essere danneggiati, perché sono un patrimonio di tutti e la testimonianza della storia della nostra città e del passato.

Noi giovani costituiamo il futuro e dovremmo dare il buon esempio a chi verrà dopo di noi.

Spero che quanto accaduto sia di monito a tutti e a quanti, anche solo una volta nella vita, hanno pensato di compiere un gesto simile.

di Alessandra Di Monaco – Classe I A