La ritrovata felicità-concorso Corepla

La Corepla, il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio ed il Recupero degli Imballaggi in Plastica, quest’anno ha indetto un concorso per le scuole, il Corepla School Contest, arrivato alla sua seconda edizione. Noi, insieme a tutte le seconde classi della scuola e a qualche prima, abbiamo aderito. Le scuole sono state invitate a partecipare attraverso la realizzazione di quattro missioni per classe. Tra queste, quella che ci è piaciuta maggiormente è stata la terza missione quella relativa alla realizzazione di uno storytelling. Ci siamo messi all’opera con grande entusiasmo ed abbiamo prodotto il seguente racconto:

La ritrovata felicità.

 

Alessandro era un bambino felice, aveva una bella famiglia, viveva in una casa confortevole e, soprattutto, era circondato dai suoi bellissimi ed amatissimi giocattoli: un sottomarino giallo che lo accompagnava nella vasca da bagno, un dinosauro, mezzo scolorito dal tempo, dono di uno zio che vedeva raramente perché viveva in Australia, sei birilli colorati e un piccolo set da falegnameria che gli permetteva di esercitarsi nel lavoro che avrebbe voluto fare da grande. Erano tutti oggetti in plastica, molto resistenti, ed avevano una lunga vita.

A essi era molto affezionato e aveva giurato a se stesso che non li avrebbe mai abbandonati.

Arrivò in fretta l’estate e le sospirate vacanze. Sarebbero andati, come da cinque anni a quella parte, in un bellissimo hotel affacciato sulle Dolomiti.

Salito in auto, verificò che i suoi amati giocattoli fossero al loro posto sul sedile posteriore.

C’erano tutti e li guardò immaginando come si sarebbe divertito a giocare con essi in giardino. E così fu. Il giorno prima del rientro a casa, Alessandro, mentre giocava disteso a pancia in giù su quel soffice prato con i suoi inseparabili “amici” avvertì un pizzico dolorosissimo al braccio. Si voltò e vide un’ape attaccata alla pelle. Spaventato, si alzò e corse in hotel a chiedere aiuto. In infermeria gli tolsero il pungiglione dal braccio, e gli applicarono una pomata. Superata la paura, tornò in giardino per continuare a giocare, ma dei suoi amati giocattoli neanche l’ombra. Dov’erano finiti? Lo sconforto lo paralizzò e quella sera non volle cenare. La mamma gli promise che glieli avrebbe ricomprati, più belli, più tecnologici, ma lui non voleva sentire ragioni. Nessun giocattolo avrebbe potuto prendere il posto dei suoi amatissimi compagni di una vita. Intanto, a qualche centinaio di metri da lì, Fausto, un dodicenne, tirava fuori dal suo zaino dei vecchi giocattoli: un dinosauro, un set da falegnameria, un sottomarino giallo e sei birilli colorati. Li guardò attentamente, gli erano sembrati  più belli quando li aveva prelevati dal giardino dell’hotel vicino casa sua. Erano rovinatissimi! Adesso capiva perché erano stati lasciati così. Pensò che aveva risparmiato a qualcuno di andarli a buttare e giunto al primo raccoglitore di plastica da riciclare, ve li lasciò cadere. Alessandro, tornato a casa, non riusciva a riprendersi. Dimagriva spaventosamente e la mamma decise di regalargli per Natale un bellissimo pile con lo stemma della squadra del cuore. Alessandro la ringraziò, sorrise svogliatamente e mise il pile nell’armadio. Quella notte non riuscì ad addormentarsi. Ad un certo punto, vide una luce sul soffitto, cercò la provenienza e si accorse che filtrava dalle ante socchiuse dell’armadio. Curioso, ma anche un po’ timoroso, le aprì lentamente mentre la luce diventava sempre più accecante. Dentro,  il suo pile che, completamente illuminato, cercava di abbracciarlo. Alessandro indietreggiò. Una voce proveniente dal maglione gli disse di non temere e gli svelò di essere frutto del riciclaggio dei suoi giocattoli. Che bello si erano ritrovati! Da quel giorno Alessandro e il suo pile sono inseparabili!

Classe II I