LA COSTITUZIONE DETERMINA LA NASCITA DELLA LIBERTÀ

                   

«Non sapere che cosa sia accaduto nei tempi passati, sarebbe come restare per sempre un bambino. Se non si fa uso delle opere delle età passata, il mondo rimarrà sempre nell’infanzia della conoscenza»     -Cicerone

Dal primo giorno della sua comparsa sulla Terra l’uomo non ha mai smesso di svilupparsi e non si è perfezionato solo dal punto di vista individuale, ma con il tempo ha imparato a perfezionarsi anche come singolo di una società formata da individui che condividevano uno stesse re, stesse divinità, stessi palazzi, stesso esercito, ecc…ma soprattutto stesse leggi. Inizialmente l’essere umano comparve come essere libero da ogni norma, che viveva di barbarie e che non veniva punito: quell’uomo libero del passato non sapeva cosa significasse sbagliare e pagare per i propri errori commessi, perché non si aveva la cognizione di ciò che era giusto e ciò che era ingiusto. Quando pian piano però cominciò ad unirsi formando le prime vere città, si rese conto di non poter più agire pensando al suo benessere, ma doveva agire pensando al benessere generale. Questa prima importante trasformazione la ottenne l’uomo sumero a partire dal 4000 a.C. ma si è dovuto aspettare 2000 anni con la venuta dell’uomo babilonese affinché si vedessero le prime forme di leggi scritte, all’ora attraverso il Codice di Hammurabi e le prime sanzioni contro coloro che non rispettassero il prossimo. L’uomo finalmente concepì che le leggi, per essere comprese da tutti allo stesso modo, dovevano essere scritte concretamente. Ogni codice, ogni legge, ogni sanzione venne intesa come strumento per il miglioramento di vita e non come privazione di libertà.  Con gli Hittiti, popolazione di cavalieri del 2000 a.C., si prevedevano nei loro codici pene pecuniarie in luogo del taglione e questo perché essi cercarono di adattare le leggi del proprio popolo stando all’origine della loro stirpe. Questa novità è di grande importanza per capire perché le varie leggi contemporanee cambiano da paese in paese: la psicologia umana nei millenni non è cambiata.

Si assiste a un progressivo cambiamento nella considerazione della legge dal popolo egizio a quello ebraico: nel primo caso le varie norme trascritte anche sulla Stele di Rosetta avevano peso nel campo commerciale, nel secondo caso le norme avevano rilievo nel campo religioso, dato che furono fissate nel libro dell’Esodo e poi del Deuteronomio. Nei secoli successivi,  l’uomo greco cercherà sempre più di far conoscere le proprie norme di comportamento utilizzando importantissime opere letterarie scritte su papiri per educare anche i ceti più bassi ad una vita giusta e legale. Nelle diverse opere erano proprio i personaggi ad essere utilizzati con le loro azioni come modelli positivi o negativi stando alle leggi che si volevano interpretare. La prima vera Costituzione (rhetra) della Storia nacque, promulgata da Licurgo, in una delle potenze greche: Sparta. Oggi in Italia non abbiamo altro che una Costituzione vecchia di mille anni, basata su quella di Sparta ma evoluta come quella di Atene, dove si iniziò a capire che l’arbitrio dei potenti non poteva più avere un potere totale su tutto il popolo, e così venne emanata con il legislatore Dracone nel 621-620 a.C. la legge sull’omicidio. Essa non solo limitò i poteri degli aristocratici, ma diede vita anche a quello che oggi viene definito come diritto penale. Lo scopo reale di tutto ciò era rendere la convivenza civile meno cruenta. Attualmente possiamo affermare di essere in possesso di una Costituzione eccezionale, dettagliata, dove non mancano né norme e tanto meno penalità. Ciò che manca è la voglia di rispettare questo dono che si ha, si sbaglia di continuo e si commettono sempre gli stessi sbagli. Un esempio cruciale può essere il caso dei cartellini che vengono timbrati illegalmente-. A mancare non è una legge che vieti quest’azione, ma è uno stato che non faccia pagare la penalità a queste persone, le quali trovano gusto a infrangere le regole sapendo poi di non esser punite. L’uomo non sta progredendo, bensì indietreggiando e torna ad essere lo stesso uomo che viveva nei villaggi milioni di anni fa. Non sta portando rispetto per quella che è stata la Storia, per le guerre necessarie per formare ciò che è arrivato al popolo attuale. In caso di difficoltà, la prima cosa che viene proposta è il cambiamento della nostra Costituzione e non il cambiamento sulle tecniche adottate per chi va contro la Costituzione. Ripercorrendo i secoli abbiamo potuto notare come le libertà cambiano quando si è vincolati da regole di vita, o meglio, si può dire che solo con delle regole serrate l’uomo ottiene la vera libertà come quella babilonese. E oggi ciò che servirebbe è sapere cosa significhi essere liberi, essere limitati da una Costituzione e cosa si è arrivato a fare per avere il patrimonio che si ha.

«La storia è chi siamo e perché siamo come siamo.» , David McCullough.

Giorgia De Leonardis, IC Liceo delle Scienze Applicate