IL MUSEO DEI FALLIMENTI

Nella vita sarà capitato a tutti almeno una volta di fallire, anche alle più grandi e famose imprese, aziende e industrie. Questo particolare museo, che aprirà in Svezia a giugno, nella città di Helsingborg, ne è la dimostrazione: sono presenti 80 oggetti in tutto, dai Google Glass alla bottiglia di profumo Harley-Davidson. Alcuni oggetti però possono essere considerati non dei veri e propri fallimenti, ma delle invenzioni che hanno resistito molti anni, senza però prendere piede nel mercato: fallimenti a metà, insomma. Come detto anche dal proverbio “sbagliando si impara”, ecco il motivo per cui questo museo è stato progettato: può succedere a tutti di fallire, ma non è un buon motivo per arrendersi, anzi l’errore fatto deve stimolare a fare meglio ed impegnarsi di più, per ottenere risultati migliori e raggiungere i propri obiettivi. Un esempio è dato dal neo presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, che nel 1989 ha lanciato sul mercato un suo gioco da tavolo ispirato al Monopoli, ma che ha registrato la metà delle vendite previste. Nonostante questo fallimento, il politico non si è demoralizzato e, dopo un po’ di tempo, è riuscito a raggiungere un altro suo intento, sicuramente più importante: vincere le elezioni di quest’ anno. Questa speciale raccolta è proprietà di Samuel West, psicologo dell’organizzazione e appassionato di questo genere di cimeli post-industriali. Progettando il Museo dei Fallimenti, West non vuole criticare o deridere le innovazioni che non sono riuscite ad andare avanti nel mercato ma, esponendole, vuole far riflettere le persone per far riuscire a capire che tutti possono sbagliare, ma non c’è motivo di fermarsi al primo ostacolo che si incontra sulla propria strada. Dal mio punto di vista è un progetto molto interessante e, se svolto bene e con i giusti mezzi , potrebbe ricevere il successo e la notorietà che merita. L’idea di ricavare da una propria collezione di oggetti un vero e proprio museo non è da tutti e penso che Samuel West abbia avuto un’ottima intuizione nel trovare nella propria passione uno scopo ben preciso su cui concentrarsi. Spero inoltre che chi avrà la fortuna di vistare il museo ne sappia cogliere il vero significato e trovare quindi ispirazione proprio nei fallimenti.

MARCO TRUSIANI SECONDA A