INTERVISTA AD UN FOTOGRAFO.

 

  1. Come è nata la tua passione per la fotografia?

Un po’ come tutti ho iniziato da bambino. Ogni vacanza che facevo i miei genitori avevano sempre a portata di mano una macchinetta. Mi piaceva come ogni cosa che visitavamo o succedeva, loro erano sempre lì pronti a riprendere ogni singolo momento.

  1. Qual è stato il tuo primo strumento fotografico?

La mia prima macchinetta è stata una Kodak instamatic. Me l’hanno regalata alla prima comunione. Ricorderò per sempre quel momento, di come ero felice che finalmente avevo una mia macchinetta personale.

  1. Nell’arco di questi anni, con la nascita del digitale, il tuo modo di lavorare è cambiato in meglio o in peggio?

Purtroppo in peggio, perché anche i neofiti si avvicinano all’arte chiamata fotografia non sapendo comunque tutte le basi e le tecniche che un tempo erano fondamentali per questo lavoro. Diciamo che adesso si credono un po’ tutti dei fotografi professionisti avendo solo una semplice macchinetta digitale in mano.

  1. Di che argomenti tratti nelle fotografie?

Sono specializzato in matrimoni, comunioni, cresime.. insomma celebrazioni importanti che si hanno nella vita. Da un po’ però sto cercando di entrare anche nel mondo dello sport, soprattutto la pallavolo italiana. Ho fotografato molte partite importanti come campionati e mondiali.

  1. In quanto tempo elabori più o meno un prodotto pronto?

Il servizio è giornaliero. Poi in studio il lavoro è molto di più. Devo visionare, correggere e sistemare tutti i provini e ci vuole circa una settimana.

  1. Pro e contro di questo lavoro?

La fotografia è una professione unica, ti porta ad avere un sacco di immaginazione e fantasia sia con le persone sia con te stesso, la cosa brutta è che andando avanti nei secoli proprio la tecnologia sta portando via tutto il suo fascino.

  1. Di questi tempi, consiglieresti questo lavoro ai giovani? Si/no, perché?

Si, lo consiglierei. Anche se la strada è molto molto dura, i giovani d’oggi si trovano comunque in uno stato di “vantaggio” per quanto riguarda la tecnologia. Hanno già una mente digitale.


di Flavia Lamano, 3D, C.Colombo