La caffeina non provocherebbe aritmie cardiache. Arriva dal Brasile, dai cardiologi e dai nutrizionisti dell’Università Federale di Rio Grande do Sul di Porto Alegre l’ultimo tra gli studi che scagionano il caffè, una bevanda finora considerata nemica del cuore. Gli studiosi dell’indagine hanno somministrato a 25 pazienti con insufficienza cardiaca sistolica, a intervalli di 60 minuti e in un arco di 5 ore, 500 milligrammi totali di caffeina diluita in caffè decaffeinato. Ad altri 26, che soffrivano della stessa malattia, hanno offerto caffè decaffeinato con placebo. Nessuno sapeva che assumevano caffeina o placebo. La dose di caffè elevata non ha indotto aritmie cardiache nei pazienti: gli studiosi hanno affermato che non ci sono prove solide a sostenere che il consumo eccessivo di caffè faccia male al cuore.
Numerosi studi hanno scagionato da qualche anno la caffeina – alcaloide presente nelle piante del tè, della cola, del caffè e del cacao – dalla responsabilità di nuocere a chi ha problemi cardiaci. Nel frattempo il consumo del caffè è diminuito. Ma in realtà, parlando dal punto di vista cardiovascolare, non sono mai emerse prove che ne giustificassero la demonizzazione. Questo recente studio brasiliano tranquillizza ulteriormente i consumatori. Questa è una bellissima scoperta, grazie a questi scienziati anche i malati di cuore potranno bere il caffè senza paura e quelli che non sono malati di cuore potranno berlo anche loro senza avere paura di diventare cardiopatici.
Mattia Restaino 2D
29 Maggio 2017