Caro Babur

 

Isernia 23 maggio 2017

 

Caro Babur,

 

ho letto con molta attenzione il libro che racconta la tua storia di immigrato.

È una storia per alcuni versi avvincente ma per altri versi molto triste e dolorosa.

Non ti nascondo che a volte mi ha fatto piangere e commuovere.

Certo  hai dovuto affrontare dei grandi sacrifici che non ti hanno permesso di vivere come un bambino spensierato e felice.

Nonostante tutto hai saputo reagire con forza e tenacia come solo un grande uomo sa fare.

Io certamente non so come avrei reagito al distacco dalla mia mamma, dai miei fratelli e dal mio Paese. Abbandonare la propria terra, affrontare insieme al papà, un lungo viaggio insidioso per mare, sfidando tanti pericoli, giungere in una terra sconosciuta senza saper parlare la  lingua,dormire per strada con la paura che qualcuno ti faccia del male e poi cercare disperatamente un lavoro onesto per poter guadagnare il denaro per permettere alla mamma e ai fratellini di raggiungervi, fa di te un ragazzo speciale che deve essere di esempio per tutti gli immigrati che giungono in Italia a cercar fortuna, ma anche per tutti noi.

La mia è una grande Nazione aperta a tutti coloro che desiderano venire a viverci e lavorare onestamente e io sono orgogliosa di viverci e di esserci nata.

La tua storia mi ha fatto capire quanto sono fortunata perché io ho tutto ciò che tu hai cercato, e lo possiedo senza alcuno sforzo.

Ogni immigrato che rispetta il mio paese è mio fratello. Ogni italiano, europeo, cittadino del mondo che rispetta te e il tuo paese diventa ugualmente tuo fratello.

Ora che sei diventato grande so che vivi a Milano e che ti sei integrato benissimo. Ti auguro ogni bene.

TI saluto e ti abbraccio forte.

 

Noemi Roccolino

Alunna 5^A San Giovanni Bosco (ISERNIA)