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QUEL GIORNO IN CUI MI RITROVAI CON IL MIO AMICO IN UNA GROTTA IN RIVA AL MARE E…

Quel giorno mi trovai solo con Matteo in riva al mare, perché stavamo esplorando un po’la zona, quando, all’improvviso, ci accorgemmo che ci eravamo persi. Allora camminammo per vari minuti, finché trovammo un’enorme grotta; per fortuna nello zaino che avevamo, avevamo: una torcia, un accendino, del cibo, dei sacchi a peli e quattro bottigliette d’acqua. Prendemmo la torcia ed entrammo nella grotta. Era buia e piena di pipistrelli, ma io e Matteo andammo fino in fondo, finché vedemmo che si era fatto buio; allora trovammo un bel posto dove passare la notte.
Il giorno dopo facemmo colazione e ricominciammo la camminata verso la fine della grotta: “Ecco la fine !” esclamò Matteo. Ma alla fine della grotta c’era una porta, l‘aprimmo e trovammo un vecchio percorso di rotaie che giungeva dall’altra parte, ma il vero problema era che sotto di noi c’era il vuoto!
Per andare dall’ altra parte avevamo solo un vecchio carrello arrugginito, ma funzionava ancora. Ci entrammo e tirammo due leve su e giù, finché il carrello non si mosse, e arrivammo dall’altra parte.
La torcia aveva esaurito le batterie. “E ora come facciamo?” Chiese Matteo, : “Tranquillo, passami quel legno,  ho un accendino nello zaino, possiamo fare una nuova torcia!” Risposi io. Con la torcia notammo che sul muro c’erano diversi indizi per uscire : “Per me qualcuno c’è già stato” esclamai; davanti a noi c’era un trivio e gli indizi dicevano che la strada giusta era quella in centro, così la seguimmo e sbucammo fuori da un tombino che era vicino alla nostra macchina :  “Che fortuna!” dicemmo insieme. Mentre tornammo pensammo a quest’incredibile avventura.

 

 M. C.IV C