Quel giorno mi ritrovai con la mia amica Alice in una grotta in riva al mare e io, lei e i nostri genitori incuriositi entrammo nella grotta. Io ed Alice eravamo qualche metro più avanti dei nostri genitori. Nella parte più buia della grotta Alice aveva un po’paura, quindi la consolai, accesi una piccola torcia che avevo con me e i genitori misero i loro telefoni in modalità torcia; io, mio papà , Alice e suo papà volevamo andare a destra nel percorso più difficile pieno di pozzanghere di fango, sassi da scavalcare e dei mini tunnel; le mamme invece volevano andare a sinistra dalla parte più facile. Ci divi demmo, Alice ed io eravamo molto brave a scavalcare e schivare le pietre ed ora eravamo molto più avanti dei papà, però Alice inciampò e cadde in una pozzanghera gridando: “Ahia che male credo di essermi slogata la caviglia!!!!!” Io risposi preoccupata: “ Stai tranquilla ora vado a chiamare i papà” Quando i papà arrivarono le misero una specie di benda e trovammo un bastone e tornammo indietro ma per un’altra via che ci sembrava più facile. Invece trovammo stormi di pipistrelli attaccati al soffitto, alle pareti e che svolazzavano, corpi di pipistrelli morti per terra ricoperti di mosche e insetti. Al primo bivio dove incontrammo le mamme e fuori dalla grotta raccontammo tutto prima di tornare in barca.
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