Da Las Vegas esplode la rivoluzione green

È tempo di crisi in Italia, di guerre in Medio Oriente e di… repentine conversioni “green” a Las Vegas (ma a ruota libera anche un po’ in tutto il mondo). Crisi mistica? Non proprio. Qui siamo su un’altra lunghezza d’onda, quella… dell’energia. La regina mondiale dei casinò infatti si converte alle rinnovabili. Certo senza rinunciare alla sua proverbiale illuminazione stile natalizio 365 giorni su 365, né ovviamente ai condizionatori che impongono temperature glaciali per combattere l’afa estiva. Semplicemente, l’iperconsumo è mitigato dall’uso di energia proveniente al 100% da fonti pulite. Come ha annunciato il sindaco Carolyn Goodman, l’amministrazione della Sin City ormai usa solo elettricità proveniente da solare, eolico e geotermico, garantendo risparmi per le casse cittadine pari a 5 milioni di dollari l’anno. Un biglietto da visita “green” da sventolare alla faccia dei 40 milioni di visitatori l’anno. Ma la scia del rinnovabile non si arresta qui. Come funghi spuntano anche altrove. In Gran Bretagna, ad esempio, il 2016 è stato l’anno del sorpasso delle fonti carbon free sui combustibili fossili: più di metà dell’elettricità prodotta in UK viene da fonti rinnovabili e dal nucleare (era il 45,3% nel 2015). Poi, da Londra, l’annuncio (utopicamente) shock: entro il 2025 verrà chiusa l’ultima centrale a carbone. Rotocalco?
Segue poi un’altra inversione di marcia anche per l’India che, da sempre leader delle resistenze agli impegni per rallentare il cambiamento climatico, ha deciso invece di seguire l’esempio magistrale della Cina. Il governo di New Delhi supererà gli obiettivi fissati con l’accordo di Parigi arrivando a una produzione di elettricità rinnovabili pari al 57% entro il 2027 e bloccando i progetti di nuove centrali a carbone. Qualche speranza anche per il Belpaese: la quota di rinnovabili a passi piccoli comincia ad aumentare, pur con una crescita diventata troppo lenta per raggiungere gli obiettivi fissati nel 2030. Una vera e propria caccia agli ecogreen dispersi in una mappatura ipermondiale che va da est a ovest passando per nord, sud e per poi arrivare… chissà? Facile riconoscere (dalle luci della città del Nevada) da dove questa rivoluzione green sia davvero partita. Difficile stabilire, brancolando nel buio, dove (e come) questa andrà a finire…
Chiara Donati 4D