LA STREET ART AL PIGNETO

Da quando ero piccolo molti sono stati gli artisti che si sono cimentati nel dare lustro al quartiere, sfoggiando le proprie abilità e tentando di amalgamare i colori accesi delle opere, con la forte vivacità del luogo.

La Street-Art lo ha reso più speciale, più unico, ricordando alcuni personaggi del passato che hanno reso famoso il luogo in cui viviamo.

Uno dei siti più particolari e riconosciuti del quartiere è l’ex fabbrica SNIA Viscosa. Un’industria tessile in disuso,che per vari motivi, è caduta in rovina. Dopo molti anni di abbandono ne è nato un parco: il Parco delle energie, non chiedetemi il motivo del nome, anche se è facile comprendere. In questo spazio la Street-Art è esplosa, poiché non vi è sorveglianza, i writers possono dar sfoggio delle proprie capacità senza nessun fastidio. Da alcuni anni è stata costruita una struttura in cemento coperta, che oltre a dare riparo ai senzatetto viene utilizzato come luogo di incontro per eventi musicali e sportivi.

Grazie ai due canestri posti alle estremità del pavimento di cemento, e alla parete in calcestruzzo su cui alcuni writers si sono cimentati nei loro bizzarri disegni, il luogo è frequentato in quasi tutte le ore. La parete, colorata, piena di immagini, è altresì utilizzata come sfondo per eventi musicali e ricreativi.

L’Ex Snia è parte del quartiere, noi la amiamo e cerchiamo di rispettarla; però c’è chi non la pensa allo stesso modo, chi la rovina e la disprezza.

C’è anche un aspetto negativo della Street-Art, l’aspetto fuorilegge, quello non controllato, molti writers infatti non chiedono il permesso per scrivere, imbrattano i muri e sporcano la città. Non è arte ma teppismo, che noi, con l’aiuto di tutti dobbiamo combattere per rendere la città e il quartiere un posto migliore e chi rovina i muri non è neanche un writer ma solo una persona con il bisogno di affermare la propria esistenza imbrattando con una sigla.

Testo e immagini di Sebastiano Serra, 2^ A, Liceo Artistico Statale Via Ripetta