“La violenza, ultimo rifugio degli incapaci”

“La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci” così disse Isoac Asimou, famoso scrittore sovietico. Per quanto la violenza possa sembrare un tema banale in realtà ancora oggi circa il 5,7% del totale della popolazione sono vittime della violenza, dal semplice furto fino alle pesanti aggressioni. Varie volte può essere “invisibile” agli occhi, in quanto non si ha il coraggio di denunciarla, a volte invece è così pesante da distruggerti. Un esempio ancora presente nella nostra società è purtroppo il bullismo, dovuto principalmente alla formazione di gruppi in ambienti come la scuola o gli amici. Nella maggior parte dei casi le vittime ricevono insulti sul loro aspetto fisico o il loro modo di essere; questo comporta un eventuale decadenza morale che mette in discussione il proprio essere. Le conseguenze che implica il bullismo, secondo recenti studi, si riscontrano anche dopo tanti anni, soprattutto per quanto riguarda le relazioni interpersonali, per questo i bambini vittime di bullismo saranno ansiosi e depressi. Vari sono i modi per sconfiggerlo: denunciarlo e combatterlo. In generale le violenze si sfogano contro le fasce deboli della popolazione, come bambini, immigrati, e le donne. Quest’ultima è degna di essere ritenuta una violazione dei diritti umani, in quanto basata sul genere tanto da essere definita “violenza di genere”. Le sue origini derivano dall’antico ruolo di uomo come marito o padre-padrone, fortunatamente dagli anni 60 del ventesimo secolo le donne hanno iniziato a mobilitarsi contro questa violenza fisica, psicologica e sessuale. Purtroppo le donne che denunciano queste violenze sono poche, perchè durante il loro periodo di violenza giustificano il comportamento del partener\violentatore. Ciò che sorprende di più è che secondo un indagine il 44% delle donne definisce la violenza “qualcosa” di sbagliato e il 36% “qualcosa” che è accaduto. Le donne che chiedono aiuto sono solo il 4% dei casi, e per questo che sono nate delle strutture specializzate nell’accoglienza, nell’aiuto psicologico e fisico verso le donne vittime di violenze. Un’importante centro “Le Nereidi” si trova a Siracusa e offre sostegno alle donne attraverso l’ascolto telefonico e l’accoglienza personale. Alle donne che riescono ad uscire dalla violenza il centro offre anche un aiuto nell’inserimento sociale e nella ricerca del lavoro. Possiamo riconoscere però che purtroppo lo Stato e la Legge non aiutano a risolvere il problema. La nuova legge infatti approvata contro il femminicidio e la violenza non assicura la giusta pena per un ipotetico violentatore. Bisogna pensare però, che dietro ad ogni violenza ci sia una storia o un fatto che ha portato alla nascita della violenza stessa. L’uomo è portatore di violenza e male, anche se inconsciamente. Tutti quando non riusciamo ad autocontrollarci produciamo violenza verso gli altri ma anche verso noi stessi. Solo dopo ci rendiamo conto dei nostri sbagli ma ormai è troppo tardi. Il male ha portato l’uomo verso le guerre, alla disuguaglianza e alla distruzione di se stesso.

Allegrezza Barbara, Lenares Giada classe VB

“Chi è causa del suo mal pianga se stesso.”