Chiesa, un termine che oggi racchiude molti significati. Eh sì, perché ognuno di noi oggi al sentire la parola Chiesa pensa qualcosa di diverso. Corruzione, falsità ma anche giovani, volontari, missionari e santi di oggi. E in questa Chiesa vediamo una nuova figura, “nuova” perché forse é difficile abituarsi a uno come lui, papa Francesco che al giorno d’oggi è uno dei primi che si mette in campo e scommette se stesso per i giovani, giovani che forse non credono più nella Chiesa e troppo spesso nemmeno in se stessi accogliendo stereotipi di idee “prefabbricati” e serviti pronti. Giovani che, forse, hanno smesso di mettersi in gioco e sono già “in pensione” e che senza accorgersene si lasciano scoraggiare dalle delusioni della vita e hanno deposto le armi, le armi della speranza. Ma al giorno d’oggi non è questo ciò di cui il mondo e la Chiesa hanno bisogno, e il nostro papa Francesco questo l’ha ben capito, chiede quindi di non lasciarsi rubare mai la speranza, perché la speranza è la benzina del nostro cuore, senza speranza non arriviamo lontano e i nostri ideali sono spenti e assopiti. Ma cos’è la speranza? Perché mai non dovremmo perderla quando attorno a noi tutto sembra volercela rubare? Perché lasciare andare spesso è più semplice e fare come gli altri non crea problemi. Il papa oggi è riuscito ad attirare a se l’attenzione dei giovani ma non solo, é riuscito con la sua genuinità ad attirarci alla Chiesa e a farci cambiare un po’ idea, a sentirci parte di essa e quindi a metterci in gioco per migliorarla e non a guardare semplicemente da lontano i difetti che presenta, a sperare nel domani e a non aspettare che qualcuno vada al posto nostro ma a gridare con forza il nostro SI alla vita per diventare “i santi di oggi”.
Ivana Pantano classe IV A