25 ANNI DOPO

Difficile a credersi, ma sono già passati venticinque anni da quel 23 maggio del 1992 quando nella strage di Capaci, ad opera di Cosa Nostra, perse la vita Giovanni Falcone insieme alla moglie Francesca Laura Morvillo e a tre uomini della scorta.

Il 23 Maggio di quest’anno si è tenuto a Roma uno dei tanti eventi che servono a non farci dimenticare chi era Giovanni Falcone. Ciò in cui lui credeva non deve morire e le sue idee debbono continuare a camminare sulle gambe dei giovani perché il Giudice Falcone è morto per una guerra che oggi lo Stato italiano non ha ancora vinto, la guerra alla mafia.

L’evento è incominciato intorno alle dieci di mattina e a esservi presenti non erano solo illustri magistrati e politici e le coraggiose forza dell’ordine, ma soprattutto studenti che sono affluiti numerosi.

In un breve video sono stati ripercorsi gli avvenimenti più significativi della vita di Falcone.

Hanno parlato di chi era Falcone coloro che l’hanno conosciuto o che da lui hanno preso ispirazione per essere soldati attivi in questo conflitto tra lo Stato italiano e la mafia. Si è scelto di parlare di cosa fosse il metodo Falcone.

C’è una grande differenza tra il prima e il dopo Giovanni Falcone. Prima che quest’uomo intraprendesse questa sfida, nelle aule giudiziarie i PM dovevano specificare cosa fosse un mafioso, oggi dopo Giovanni Falcone bisogna soltanto dimostrare la colpevolezza degli accusati.

La mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Falcone non è soltanto quasi duemila anni complessivi di carcere per i mafiosi e diciannove ergastoli ai boss di Cosa Nostra, ma la speranza di tutto il nostro Paese che la mafia sia destinata allla sconfitta.

Seminara I D