CIBO ED ENERGIA

Durante il mese di marzo, sono venuti da noi, in seconda A, i genitori di un nostro compagno di classe: i professori Osvaldo Lanzalunga e Michela Salamone, che hanno tenuto una interessantissima lezione riguardante il cibo e l’ energia. Ci hanno innanzitutto spiegato cosa è una piramide alimentare, cioè cosa dovremmo mangiare più frequentemente e cosa invece solo saltuariamente. Abbiamo appreso che gli alimenti sono costituiti principalmente da tre classi di sostanze: lipidi o grassi (di cui sono ricchi il burro e l’olio), carboidrati o zuccheri (componenti principali della pasta e del pane) e proteine o protidi (abbondanti in carne e pesce). Ci siamo posti poi una domanda: quanta energia ci può fornire un alimento? La risposta è molto semplice: ogni alimento contiene al suo interno energia variabile (per unità di peso), che può essere quantificata con le seguenti unità di misura: kilokalorie (kcal) o kilojoule (kj); una kilocaloria equivale a 1000 calorie e a 4,18 kj. Le confezioni degli alimenti contengono spesso anche una tabella nutrizionale, nella quale sono elencati i principi nutritivi ed il loro valore energetico. Tra i tanti argomenti che riguardano il cibo, insieme ai professori abbiamo parlato a lungo dell’ olio di palma. Abbiamo constatato che le persone spesso hanno un’opinione errata o parziale rispetto a quest’olio. Infatti gli aspetti negativi di cui il consumatore è a conoscenza riguardano prevalentemente la salute del pianeta,  quali la deforestazione,  perché per piantare le palme sono state abbattute intere foreste; la biodiversità, cioè il rischio di estinzione di intere specie animali che vivevano nelle foreste; l’erosione del suolo; l’ inquinamento atmosferico ed i cambiamenti climatici, dovuti anche alle foreste bruciate; i costi sociali, perché molte persone che vivevano nelle foreste sono state costrette a lasciare le loro abitazioni. Ciò che il consumatore ignora, invece, riguarda il contenuto di alcuni contaminanti nell’olio di palma, pericolosi per la salute dell’uomo. Tali composti derivano dai processi di raffinazione dell’olio stesso. Un comunicato dell’EFSA (European Food Safety Authority) del 2016 ha messo in luce questo aspetto e ha chiesto la limitazione dell’utilizzo di quest’ olio, soprattutto per i neonati e per le fasce più giovani della popolazione. Purtroppo molti sono gli aspetti positivi per le aziende alimentari, che spingono ad una produzione massiccia dell’olio di palma. Possiamo dire che ha un’ origine naturale, una consistenza ideale per alimenti spalmabili ed inoltre il processo di produzione ha una resa molto elevata: basti pensare che da ogni palma si ricavano fino a 40 kg di olio. In molti prodotti usati da noi ragazzi (soprattutto biscotti, cereali o creme a base di nocciole e cioccolato), quest’olio è ancora presente ma, guardando gli scaffali dei supermercati, si può notare come la campagna mediatica stia limitandone sempre di più l’utilizzo. Dopo questa lezione, abbiamo sviluppato un maggior senso critico sui cibi che mangiamo e soprattutto abbiamo imparato come si legge una tabella nutrizionale, in modo tale che possiamo regolarci da soli sull’apporto calorico dei cibi, senza chiedere aiuto ai genitori!

 

CLASSE SECONDA A