Unicorns are real!

Ormai da qualche anno unicorni e simili (pandacorni, gattocorni…) spopolano sul web e non solo: queste tenerissime creature rappresentano, tra pubblicità multimediale e gadget, una miniera d’oro per il commercio. La mania per gli unicorni e creature simili è nata probabilmente dalla celebre frase “Ma è morbidoso da morire!” con cui Agnes di “Cattivissimo me”, cartone animato del 2010, descrive l’enorme peluche a forma di unicorno bianco con la criniera rosa che ha sempre desiderato e che finalmente ottiene vincendolo alla bancarella del luna park. Da quell’ormai lontano 2010 sino ad oggi i teneri unicorni, rappresentati come elegantissimi cavalli bianchi con un lungo corno attorcigliato, generalmente argentato, sulla fronte, hanno fatto moltissima strada, fino a conquistare il popolo del web, soprattutto le ragazze.
Già nel 2013, un famoso stilista, Jeremy Scott, li aveva voluti in passerella con un abito che aveva applicato sulla parte anteriore un unicorno con la criniera arcobaleno, ma solo nell’aprile del 2016, quando Nicole Kidman ha sfilato alla serata degli Academy of Country Music Awards con indosso un abito da sera con una decorazione in paillettes disposte in modo da formare un unicorno, che queste creature hanno iniziato la conquista del web, aiutati anche da numerosi e popolari fashion blogger che hanno iniziato ad indossare cappellini, t-shirt e giacche decorate con unicorni.
Da allora la presenza di questi teneri cavalli dotati di corno sui social è diventata una vera e propria moda: basta pensare che su Instagram l’hashtag “#unicorn” risponde più di 4 milioni di risultati, se a questo hashtag aggiungiamo i risultati ottenuti con il suo simile “#unicornsarereal” ovvero “#gliunicornisonoreali”, si arriva ad un numero di risposte pari quasi a 5 milioni. Il mistero è: ma gli unicorni sono realmente esistiti? Ricerche scientifiche suggeriscono che fino ad almeno 29 milioni di anni fa viveva sulla Terra un mammifero preistorico dotato di un lungo corno sulla fronte, ma che assomigliava più a un rinoceronte che ad un elegante cavallo bianco. Gli unicorni che oggi fanno impazzire il mondo del web sono sempre bianchi, ma presentano dettagli arcobaleno: il corno, la criniera, la coda e, alcuni di loro, tra le figure più buffe, sono rappresentati mentre “vomitano” i sette colori dell’arcobaleno. Il fatto che gli unicorni siano associati al simbolo dell’arcobaleno deriva con buona probabilità da un’espressione colloquiale usata negli Stati Uniti, ovvero “Rainbows and unicorns”, che sta ad indicare con tono sarcastico una situazione di immenso benessere o di pace della serie “Va tutto bene, tutto fantastico”.
Questi sono solo alcuni dei fatti che hanno spinto l’unicorno al successo. Pochi giorni fa infatti un ragazzo di Toronto, Andrew Huang, ha composto una melodia che, messa visivamente sullo schermo del computer, appare esattamente come il profilo di un unicorno. Inoltre su Amazon è possibile acquistare la “carne di unicorno” – tranquilli, nessun tenerissimo animale dotato di corno è stato maltrattato per la realizzazione di questo prodotto -, che non è altro che un peluche infilato nelle lattine simili a quelle che contengono la carne in scatola. Su Etsy, mercato on-line su cui è possibile acquistare prodotti fatti a mano, si trova sicuramente il paradiso per chiunque voglia circondarsi di ogni genere di oggetti a forma di unicorno: dagli orecchini ai pennelli da trucco, passando per pupazzi di lana fatti a mano e dai cappellini da festa.
Su YouTube è invece possibile trovare video tutorial per realizzare dolci a tema “rainbows and unicorns”, dalle torte ai macarones e cupcakes. A Brooklyn, al “The End”, un coffee shop di tendenza, è possibile bere il “cappuccino di unicorno” e la cioccolata calda al “gusto unicorno”, mentre in Germania è possibile gustare la tavoletta di cioccolato aromatizzata all’unicorno.
Pinterest è invece il social perfetto per trovare idee unicornose per i propri capelli e le proprie unghie: unicorn hair e unicorn nails, capelli e unghie arcobaleno o con disegni di unicorni, che ovviamente sono la moda del momento.
Laura Cappelli – Classe 2B