Anna: un mondo senza adolescenti

Il libro è ambientato nella Sicilia di un futuro molto vicino in seguito ad un epidemia di Rossa, malattia simile alla peste nera che pare a essere partita dal Belgio, che colpisce le persone adulte o che hanno passato il periodo di pubertà causando croste all’interno e all’esterno del corpo e impedendone quindi la respirazione e portandole alla morte. Anna è una ragazzina di 13 anni che si affida a sé stessa e che ha l’incarico di prendersi cura il più possibile del fratellino Astor e di fargli imparare a leggere. Avrà anche uno strumento a cui appendersi in caso di emergenza, ovvero il “quaderno delle cose importanti”, il libro in cui la madre scrisse tutte le cose da sapere su come sopravvivere, per citarne una, le medicine da prendere in caso di febbre. Nel corso della storia Anna incontrerà personaggi di cui si potrà fidare e che la accompagneranno nel racconto.
Il libro ha una trama molto avvincente e si fa leggere in un batter d’occhio, ci si immedesima alla perfezione nel personaggio e nell’ambiente. La storia nel corso della lettura mi ha trasmesso una forte ansia per la sorte dei ragazzi rimasti ormai da soli e per le varie leggende che vanno di bocca in bocca ma che non si sa se sono vere (come quella della Picciridduna, oppure un’altra in cui si crede che al di là dello stretto di Messina ci siano ancora i Grandi). Il libro ha una trama molto avvincente e si fa leggere in un batter d’occhio, ci si immedesima alla perfezione nel personaggio e nell’ambiente.
Niccolò Ammaniti, Anna, Einaudi, Torino, 2015; pp. 274
Gabriele Nannucci – Classe 3D