Roma Nord VS Roma Sud

L’inchiesta di due studenti del Giulio Cesare all’interno del percorso di Alternanza scuola-lavoro.

Parioli contro Eur, Ralph Lauren contro H&M, Nice contro Cube, Fregene contro Ostia, apericene contro birra e noccioline. Queste sono solo alcune delle numerose differenze che spaccano in due la grande città di Roma. Eh si perchè questa città è talmente vasta da contenerne due al suo interno: Roma Nord e Roma Sud, due città diverse per stile di vita, abitudini e modo di vestirsi.

Abbiamo effettuato un’inchiesta per scoprire cosa pensano i giovani gli uni degli altri e per capire se queste differenze esistono davvero o sono tutti stereotipi e invenzioni dei social. Ci siamo quindi calati nelle due relatà romane, muovendoci per le due zone di Roma alla ricerca di giovani ragazzi pronti a raccontarci e a spiegarci questa apparente faglia che sembra dividere in due Roma.

La prima persona che abbiamo intervistato è una giovane ragazza diciassettenne di Roma Nord (Quartiere Trieste), Francesca, che ha mostrato subito le prime differenze rispetto all’altra parte romana, infatti le prime domande sono state subito mirate a capire anche il livello di vita di questa ragazza. Alla nostra domanda se possiede un mezzo lei ha risposto di sì, una macchinetta, mezzo ormai comune tra tutti i giovani ragazzi di Roma Nord, pagata undici mila euro. Dopo qualche domanda abbiamo capito che genere di ragazza avevamo di fronte, una diciassettenne che si muove esclusivamente con la sua minicar e che nella sua vita ha usato pochissime volte i mezzi pubblici, che tra l’altro disprezza per i numerosissimi problemi che si riscontrano a Roma con il servizio ATAC. Presto le domande sono state più mirate e dirette a capire cosa l’interivstata pensa di coloro che vivono a Roma Sud, con questa domanda Francesca è rimasta un po’ spaesata rispondendo con un semplice: “Ahhahaha ma che c***o di domanda è? Non lo so sono delle persone..”. Questo dimostra quanto fosse imbarazzata della domanda, presa un attimo in contropiede e non trovandosi pronta per la risposta.

L’intervista poi si è spostata sull’altro fronte, quello più verace, più, a parer loro, attinente alla tradizione romana. Luca è un giovane ragazzo di 17 anni, di Testaccio quindi zona Roma Sud. E’ stato disposto a rispondere ad alcune nostre domande. Lui a differenza di Francesca non possiede un mezzo proprio anzi si muove solo ed esclusivamente con l’autobus, anche lui però non è che abbia buone parole da spendere per l’azienda che gestisce i trasporti pubblici: “Fanno abbastanza schifo, dico così perchè li prendo spesso, ci sono molte volte ritardi e cose varie”. Lui non sente molto la differenza con i ragazzi di Roma Nord li considera uguali a lui, romani anche loro solo magari con abitudini un po’ diverse ma sempre romani, magari sono diversi perchè come dice: “So da’ Lazio”. Il giovane ragazzo di Testaccio ama molto il suo quartiere e non vorrebbe mai cambiare per nulla al mondo.

Abbiamo messo un po’ di pepe cercando di comprendere cosa ne pensasse di questa presunta “lotta” tra Roma Nord e Roma Sud ma lui non la vede come una lotta ed ha risposto così: “Lotta mi sembra esagerato… è n’po’ na cosa pe ride cioè mo è scoppiata sta cosa su Facebook di Roma nord contro Roma sud ma fa ride alla fine”. Luca non vede quindi la situazione creatasi in maniera così esagerata, glissa infatti sulla domanda circa gli scontri che si sono verificati a Piazza Cavour, dove qualcuno ha anche rischiato la vita.

Siamo rimasti poi sulla tematica delle piazze, e così ci siamo diretti verso una delle piazze storiche di Roma Nord e del Quartiere Trieste, Piazza Caprera, che più e più volte ha registrato situazioni poco piacevoli a causa dei disturbi provocati dagli stessi ragazzi del quartiere ma anche per colpa di quei ragazzi di Roma Sud che creano panico tra i giovani residenti e provocano magari scontri tra loro o comunque situazioni di poco autocontrollo.

Ha parlato con noi il proprietario del Bar Caprera, che ospita spesso i ragazzi del XVII quartiere per gli open bar o comunque per prendere un caffè in una piazza dalla straordinaria bellezza.

-Come vivi la situazione dei ragazzi in piazza?

“Bene e male. Bene perché economicamente parlando portano un guadagno, male perché economicamente parlando portano via un guadagno,perché fino ad una cert’ora va bene in quanto portano un guadagno in una fascia oraria che sarebbe comunque vuota, mentre il loro essere ragazzi e un po’ troppo esagitati porta un disturbo che fa si che la gente più adulta che si fermerebbe a prendere un aperitivo, perché Piazza Caprera è un posto abbastanza tranquillo, non si ferma più visto che non è più così tranquilla da diversi anni per colpa loro.”

– Ci sono mai stati problemi che hanno richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine?

“Tantissimi e più volte al mese sempre per schiamazzi oppure per il gioco del pallone che arrivava fino a dentro il locale”

-Vorresti trasferire il locale in qualche altra parte un po’ più tranquilla?

“No vorrei trasferire i ragazzi in qualche altra parte più tranquilla”

– Qual è il maggior fastidio che riscontri con questi ragazzi?

“La totale incapacità nel capire dove fermarsi e il totale non controllo da parte dei genitori”

– Ma è solo perché giocano a pallone oppure avete visto altri atteggiamenti sbagliati?

“C’è di tutto dal gioco del pallone fino al casino finché sei in un orario in cui ti puoi permettere determinate cose, quando quest’orario diventa più serale e notturno continua il gioco del pallone fino alle 4 del mattino dove credo che sia abbastanza ovvio che disturbi, ma pur avendolo detto migliaia e migliaia di volte alle stesse persone alle quali sono stati presi pure i documenti dalle Forze dell’Ordine più volte non è ancora mai cambiato niente. Quindi vuol dire che sono completamente dementi ma più che altro sono totalmente menefreghisti e quando lo sei vuol dire che o te mena qualcuno o te mena qualcuno se no non lo comprendi, anzi non è che non lo comprendi non ti importa, quindi devi essere leso da qualche parte (non con un bastone) perché se no non cambi.”

Subito però è arrivata in contrapposizione la risposta di un altro ragazzo intervistato, Jacopo, che proprio in risposta alla domanda circa la situazione nelle piazze, come appunto Piazza Cavour o Piazza Caprera, ha risposto cosi: “Mah a Piazza Cavour c’è gente che non si pone limiti e freni cioè gente esaltata oltre ogni limite che esce con il coltello la sera, piazza Caprera invece penso che il bar prima fa le serate con gli open bar e poi va a fare le interviste dicendo che i ragazzi fanno troppo casino”, prosegue poi il suo attaco contro il proprietario del bar dicendo: “E’ un po’ incoerente, prima fa gli open bar di vino e le serate ‘all you can eat’ e poi lo leggi nelle interviste che è il primo a dire che i ragazzi sono fuori controllo”. L’intervista è proseguita poi sempre sul piano delle differenze tra Roma Nord e Roma Sud e Jacopo non vede tutte queste grandi differenze tra i due gruppi, e se ci dovessero essere sono molto sottili dice lui.

Ben diverse sono le risposte di altri ragazzi che invece hanno acceso di più i toni criticando decisamente, per chi è di Roma nord, i ragazzi di Roma sud e viceversa, ammonendo i comportamenti che ciascuno di loro ha nei luoghi in cui sono “ospiti”. Un esempio sono le parole di Riccardo, giovane di Roma nord.

– Cosa ne pensi di quelli che vivono a Roma sud?

“Non ho niente contro di loro, solamente un po’ di tensione quando arrivano perché sappiamo quello che fanno, sappiamo come sono fatti e quindi abbiamo un attimo di timore quando li vediamo, soprattutto quando ci vengono incontro per chiedere soldi”

– Vediamo chi? Voi di Roma nord?

“Si noi gruppetti che restiamo nelle nostre zone, che sono appunto zone un po’ più ricche rispetto a quelle loro.”

– Ma quindi ti senti superiore a loro?

“Per niente, mi sento uguale a tutti quelli che si comportano normalmente, mi sento superiore invece non per l’ambito sociale ma per quello mentale. Rispetto quindi a certi individui mi sento superiore e sono superiore.”

– Sai che c’è questa frattura tra Roma nord e Roma sud? Tu che ne pensi?

” Penso sia molto stupido si viene a creare solamente disagio per le serate romane che la gente vorrebbe vivere tranquillamente ed invece deve stare attenta a come parlare e a come muoversi e dove andare perché ha paura della sponda opposta”

Di un altro avviso è invece Giulio, ragazzo di Roma Sud, quartiere Ardeatino.

– Cosa ne pensi di quelli che vivono a Roma nord?

” Dipende ci stanno persone simpatiche e antipatiche, però non è che se uno vive a Roma nord va discriminato insomma”

– Ma tu come ti senti in confronto a loro? Ti senti inferiore o superiore?

“Assolutamente no, mi sento in alcuni casi superiore in altri uguale a loro”

– Superiore quando?

” Nel caso di beccare il pariolino stupido isterico che fa tutto lo “chicchettone” in quel caso mi sento superiore”

– Tu sai che ormai ci sta questa frattura tra Roma nord e Roma sud e si creano spesso molti litigi tra i ragazzi, tu che ne pensi?

“Penso che vanno sempre a litigà per motivi stupidi, voglio dì quelli di Roma sud se vanno a litigare è ovvio che vincono perché sono gente di borgata, sono quindi più cattivi e non hanno avuto la vita di quelli di Roma nord, è quindi più facile che quelli di Roma nord le prendano, al di là di questo però sono dei litigi stupidi e si potrebbe evitare tutto”

– Tu quindi li vedi male quelli di Roma nord?

“No vedo male quelli che hanno quei comportamenti che ti ho detto prima”

-Ti darebbe fastidio se alcuni di Roma nord girassero nei tuoi quartieri?

” Se vengono senza provocare alcun danno e fastidio no, sono liberi di fare quello che vogliono.”

Le opinioni dei ragazzi sono differenti seppur appartengano alla stessa zona. Certo però che le differenze ormai diffuse sul web e tra i giovani non sono del tutto false, molte di queste sono attinenti alla realtà. E’ noto che chi nasce in determinate zone tenda ad identificarsi in certi aspetti che appartengono al modo di vivere del quartiere. Certo che, se queste sottili differenze devono essere usate come trampolino di lancio per facilitare lo scontro tra le due parti, si va incontro ad un errore grave. Non si possono creare disagi o “guerre” solo perchè c’è chi si veste in un modo o ha i capelli in un altro oppure perché si ha la “macchinetta” e quindi si ha più soldi di un altro. Infatti uno dei tanti motivi che spesso fa sfociare un semplice dialogo tra persone di zone diverse in uno scontro è proprio questo: ognuno pensa di essere superiore all’altro e pensa che si debba dimostrare la propria forza e la superiorità della propria zona. E’ inutile creare queste faide soprattutto tra persone della stessa città, perché ciò che li distingue sono solo abitudini per il resto entrambi sono romani e entrambi vivono nella stessa città. Con questo si conclude la nostra inchiesta con la speranza che episodi come quelli di Piazza Cavour o semplici casi di discriminazione verbale attraverso internet non accadano più.

Di Federica Chiabrera e Edoardo Galeani, Liceo Giulio Cesare di Roma