“Ladri di futuro” di Luciano Monti

Venerdì 6 Ottobre si è tenuto l’incontro con il professore Luciano Monti, sul suo ultimo libro “Ladri di futuro”.

Monti è un docente di politiche dell’Unione Europea alla LUISS Guido Carli di Roma; oltretutto è autore di oltre 80 pubblicazioni tra saggi, articoli e contributi a riviste, studi e ricerche in tema di economia europea, integrazione e coesione europea e lotta all’esclusione sociale.monti doronzo

L’incontro è iniziato con un breve intervento del Dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Tecnologico ”G. Malafarina” e della professoressa Doronzo, seguiti dal prof. Luciano Monti.

Egli ha subito fatto prendere coscienza del divario generazionale che si è venuto a creare in questi anni: i giovani inattivi oggi sono oltre duemilioni, mentre i baby boomers (nati tra il 1945 e il 1960) sono coloro che pesano di più politicamente e numericamente rispetto agli altri.

Il professore ha messo in evidenza anche la GAP (cioè la differenza di vedute tra una generazione e l’altra) e l’equità generazionale, sostenendo che ogni generazione si deve preoccupare di chi viene dopo.

L’Europa non ha mai conosciuto tassi di disoccupazione giovanile e inoccupazione così elevati, quindi si può parlare proprio di “ritardo generazionale”.

Il libro “Ladri di futuro” prende in esame proprio le origini di questo ritardo e l’evidente inadeguatezza degli attuali sistemi di rilevazione del fenomeno e dei disequilibri intergenerazionali venutisi a creare. Il libro definisce oltretutto nuovi approcci di osservazione empirica e nuovi modelli di crescita economica inclusiva e sostenibile.

Secondo Monti bisogna intervenire sulle misure generazionali, permettendo ai giovani di avere un futuro; sulla valorizzazione del Welfare famigliare e sul mantenimento del costo dei NEET [not (engaged) in education, employment or training] per cui la collettività spende 32 miliardi e mezzo di euro.

Egli ha espresso il suo pensiero sulla Garanzia Giovani, sostenendo che questo è uno strumento di sostegno alla crescita da inquadrare in una politica economica di rilancio ben più articolata.

Bisogna prendere consapevolezza che l’attuale disequilibrio si è fatto insostenibile e rischia di sfociare in tensioni incontrollabili; corre quindi il dovere di cercare di trovare un percorso condiviso e condividibile della comunità intera.

Monti (ma come lui molti altri) spera che i giovani aprano gli occhi e che si risvegli lo spirito europeo che permetterebbe, tutti assieme, di realizzare un’economia più equa, inclusiva ed intelligente.

“Una via da percorrere che può apparire ai più indeterminata, ma che suonerà a coloro che non si vogliono tappare le orecchie come una società determinata diversamente”.

Alla fine del suo libro Lumonti 3ciano Monti spiega chi sono i ‘’Ladri di futuro’’:

‘’I ladri di futuro sono coloro che oggi non vogliono vedere il problema nella  sua gravità dimostrandosi miopi; coloro che invocando consolidate prerogative non vogliono alterare l’attuale contratto sociale, che privilegia chi l’ha sottoscritto ed esclude gli altri, arrivati quando le penne erano già finite; coloro che riconoscendo la preminenza delle norme si dimenticano che tali norme, ancorché costituzionali, possono essere cambiate; coloro che, dal comodo delle loro poltrone dorate e dalle posizioni di potere, invitano alla riflessione fingendo di non sapere che non c’è più tempo; coloro che si lavano la coscienza aiutando i loro figli e nipoti (e solo quelli); coloro che, sussidiati, trascorrono il tempo ad aspettare che qualcun altro decida per loro, dimenticandosi che la democrazia è di tutti ma anche per tutti; coloro che confondono la solidarietà con l’elemosina; coloro che vogliono vivere appieno il loro presente ignorando il futuro delle generazioni a venire; coloro, infine, che con il loro piffero magico chiamano i giovani nella grande  rete di internet dando loro l’illusione di essere liberi, coloro (giovani compresi) che sono così ciechi da non accorgersi che il futuro che è loro prospettato è virtuale e non reale. Dopo una analisi oggettiva delle radici profonde della attuale fase recessiva e dei divari venutisi a creare tra la generazioni dei baby boomer e quelle che si affacciano ora al mondo del lavoro, il libro propone una possibile rivoluzione culturale, sociale, economica e fiscale per porre fine al furto e restituire ai giovani la speranza che gli  è stata sottratta. Proposte che possono essere riassunte nel nuovo paradigma della sostenibilità integrata, che prova a riequilibrare il saldo negativo accumulato ai danni del Pianeta e delle giovani generazioni. Il primo, con i grandi mutamenti climatici, come noto, ha già presentato il conto; i secondi saranno presto costretti a farlo.”

La conferenza si è conclusa con le domande (molto intelligenti) dei ragazzi su una questione molto importante e seria che li colpisce in prima persona.

Ma, riusciranno TUTTI i giovani a sconfiggere l’apatia, a prendere coscienza della loro situazione e ad attuare una vera e propria rivoluzione?

 

Marika Migliarese