Esperienza di ASL

In sette studenti dell’IIS Galvani abbiamo partecipato da gennaio  a giugno ad un progetto di Alternanza Scuola Lavoro presentato dall’Università degli Studi di Milano. La proposta dell’università consisteva in un primo modulo di quattro lezioni teoriche di diritto societario e un secondo modulo di quattro lezioni sulla messa in pratica dal punto di vista legislativo ed economico. Il focus principale del progetto era l’ideazione e simulazione di una startup digitale. Le lezioni erano tenute dalla Dott.ssa Folladori, responsabile del progetto, e da altri quattro dottorandi in legge presso UniMi. Le prime quattro lezioni, pomeridiane e da tre ore l’una, sono servite per fornire delle nozioni di base di giurisprudenza ed economia, discipline completamente nuove per noi vista la loro assenza nei programmi di studio liceali, per permetterci poi di applicare questi concetti nelle simulazioni del secondo modulo. Alla fine del primo blocco di lezioni, avvenute a cavallo fra gennaio e febbraio, ci è stato richiesto come gruppo di presentare alla fine di maggio un idea per una startup con relativi documenti necessari per l’apertura dell’azienda, business plan e  strategie di marketing. Ottenere gli atti per la registrazione della startup al registro delle imprese è molto facile per le start-up digitali, basta compilare tutti i dati necessari sul sito della camera del commercio e autenticare il tutto con la firma digitale. Non è necessario l’intervento di un notaio e questo permette di mantenere i costi di creazione della società molto bassi. Il nostro gruppo ha optato per una startup attiva  nell’ambito dell’e-commerce per gli insetti commestibili, in particolare su una strategia di import export dal mercato asiatico. Abbiamo scelto questo ambito perché ci è sembrato ancora molto nuovo e poco esplorato dalle tradizionali aziende culinarie. La nostra linea di prodotti aveva come target  due tipologie di consumatori: il consumatore consapevole e quello sportivo, li abbiamo scelti perché abbiamo pensato che erano i più adatti ad un tipo di prodotto molto nutriente ma anche molto di nicchia e distante dalla nostra cultura culinaria nazionale. L’idea è subito piaciuto molto ai responsabili del progetto anche se era poco approfondita, dovuto al fatto che non avevamo le competenze pratiche e teoriche per simulare tutta la parte commerciale del progetto. Come esperienza è stata nel complesso molto formativa, perché ci ha forzato a relazionarci con due mondi completamente nuovi per noi: l’università e la materia giuridica.

 

Marco Molè