OMICIDIO TOCCO

La figlia disegna la scena del sequestro. Il pentimento di Antonino Pipitone,gli arresti 17 anni dopo.

di Andrea Privitera

Circa 17 anni fa fu rapito e ucciso Giampiero Tocco da due persone travestite da carabinieri. Assistette alla scena la figlia di 6 anni che aiutò molto le autorità attraverso disegni a capire come avvenne il sequestro, oltre alla telefonata che riuscì a fare alla madre subito dopo il sequestro del padre. Giampiero tocco venne ucciso con il cosiddetto “Metodo della lupara bianca”: Tocco venne fermato da un falso posto di blocco dove venne sequestrato da due persone travestite da poliziotti che, simulando un arresto, lo portarono in una casa a Torretta (un comune siciliano con poco più di 4000 persone), dove venne torturato e poi successivamente sciolto nell’acido.
Presso il comune di Torretta Pochi mesi fa, Antonino Pipitone (collaboratore di giustizia) rivelò i mandanti dell omicidio di Tocco. Antonino e Salvatore Gregoli effettuarono il “Posto di blocco”, Giovan Battista, Vincenzo Pipitone, Salvatore Gregoli uccisero la vittima strangolandola, Ferdinando Gallina e Gasparre Pulizzi si occuparono di ripercorrere gli itinerari percorsi nei giorni precedenti da Tocco e venne sciolto nell’acido in presenza di Vincenzo Pipitone, Antonino e Giovan Battista Pipitone. Antonino aggiunse che l’omicidio di Pipitone è ricollegabile alla scomparsa del figlio di Procopio Di Maggio “Peppone”. Questo è ormai uno dei tanti casi di omicidio a causa della mafia.Ormai tantissime volte nei giornali si parla della mafia e anche che mette a rischio la legalità del nostro paese, ma esattamente che cosa è la legalità?
Legalità significa: il rispetto delle leggi, delle persone, dell’ambiente e molto altro. La mafia o chi ne fa parte non ha rispetto e compie atti di crudeltà o commette crimini e questo la mette a rischio, come anche i cittadini che fanno atti di vandalismo o non rispettano le leggi.