CYBERBULLISMO: e-e-e-ERRORE

Ormai, ai giorni nostri, tutti abbiamo uno smartphone, un computer o un tablet. Su questi dispositivi esistono molte applicazioni o app, ma le più amate dai giovani sono i social. Ce ne sono tantissimi ma hanno tutti uno scopo comune: entrare in contatto con altre persone o seguire i personaggi famosi che più ci piacciono. Alcuni di questi sono: Instagram, YouTube, Ask, Whatsapp, Snapchat, Twitter.

Queste app sono nate con lo scopo di comunicare, ma con la loro diffusione sono venuti fuori anche lati negativi. Uno di questi è il cyberbullismo.

Il cyberbullismo è una forma di bullismo che avviene su internet che accade nell’arco d’età tra gli 11 e i 19.

A differenza del bullismo, il cyberbullismo può verificarsi in qualsiasi arco temporale della giornata. Il cyberbullo può non essere trovato mettendo “l’anonimo” prima di mandare il messaggio, la foto o il video offensivo.

Queste azioni portano la vittima a non credere più in se stessa, arrivando così a deprimersi fino a suicidarsi. Io credo che ognuno, ogni giorno, deve cercare di diminuire il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo aiutando le vittime a non scoraggiarsi, ma cercando di affrontare il bullo a testa alta e chiedendo aiuto a persone più grandi.

Adesso, non per annoiarvi, ma mi ricollegherei al mito di Teseo e il Minotauro. Se vi ricordate bene, Teseo ferì il Minotauro, ma non in modo violento, perché, in seguito, Teseo scoprirà che il Minotauro ha un cuore sofferente e non è, in realtà, cattivo come sembra.

Questo mito ci riconduce all’attualità. In realtà, i bulli non sono cattivi come sembrano, ma hanno problemi familiari o si sentono soli. Quindi, quando un bullo vi assale, voi chiedetegli il perché vi offende e se riuscite a farvi dire il problema che lo affligge, aiutatelo, se potete, a risolverlo e così avrete conquistato un nuovo amico.

Approfondimento http://www.istruzione.it/allegati/2016/Piano_azioni_definitivo.pdf

 

Giuseppe Borrelli 1aL