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Mark Zuckerberg: “Presto arriveranno nuove idee contro il suicidio, ma l’Europa è esclusa”

Migliora sempre di più l’intelligenza artificiale di Facebook, ma i suoi vantaggi non sembrano arrivare in Europa.

É da sempre uno dei social network in cui compare il maggior numero di giovani con pensieri legati al suicidio, ma le possibilità di intervenire erano poche. Ad esempio, l’opzione Compassion che consente di avvertire associazioni del territorio, come Telefono Azzurro.

Da oggi la situazione cambierà: nascerà,infatti, un processo di screening dei post in grado di individuare schemi che richiamano a pensieri suicidi.

L’idea sarebbe perfetta, ma è Guy Rosen, VP Product management, a chiarire il concetto: “Disponibile ovunque, tranne che in Europa“.  Non è dato sapere la causa precisa, ma gli esperti ipotizzano che sia legata a leggi sulla privacy particolarmente severe. Non tutti, però, credono alle buone intenzioni del re di Facebook: è il caso di Tim Turner, consulente per la protezione dei dati di 2040 Training, che ritiene non necessario sabotare il regolamento, come spiega a http://www. wired.co.uk. Il problema, infatti, si potrebbe risolvere tranquillamente  e, ad opinione di Turner, lo scopo di Zuckerberg è quello di indebolire le leggi sui dati personali.

Una delle soluzioni più semplici in Europa sarebbe sicuramente quella di chiedere il consenso agli utenti all’atto della registrazione. Permettere all’intelligenza artificiale di arrivare in Europa appare agli esperti come una condizione imprescindibile, proprio a causa dei buoni risultati che ha sempre sortito la prevenzione online in questi casi. Un programma che, a quanto sembra, può essere definito come una svolta, in grado di individuare il malessere anche in base ai commenti di altri utenti.

Il processo di screening, ancora in fase di prova, sta avendo buoni risultati.

Sarebbe un peccato per l’Europa perdere questa grande possibilità, che permetterebbe alle autorità competenti di intervenire al più presto in casi di suicidio.

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