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LA FINE DEL CAPO DEI CAPI. Inizia la corsa alla successione per diventare capi mafia

 

Fonte immagine: reuters.com

Lo scorso 17 novembre a Parma è morto uno dei più grandi mafiosi che si sia mai conosciuto. Toto Riina, anche chiamato  “Toto u Curtu”.  La sua morte ha portato così a una corsa alla successione, perché come dice il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi <<Perché di un capo la mafia ne ha sempre bisogno >>. Toto Riina è morto a 87 anni  nel reparto detenuti dell’ospedale dove era in coma farmocologico, tenuto lì  dopo due operazioni. Venne spiegato da Don Ivan Maffies e poi confermato da Monsignor Nunzio Galatini che non ci sarebbero stati i funerali pubblici ma ci sarebbero stati al massimo delle preghiere private .

Diamo uno sguardo al passato: Riina nacque il 16 novembre 1930, il 16 aprile si sposo’ con Antonella Bagarella, sorella di un amico di infanzia, con cui avrà 4 figli anche loro avranno problemi legali, fu arrestato il 15 gennaio del 1993 dopo 24 anni di latitanza, era ancora considerato da tutti  il capo indiscusso di Cosa Nostra. Il padrino corleonese o Totò u Curtu (nomignolo di origine siciliana ) stava scontando 26 condanne all’ergastolo per decine di omicidi e stragi tra le quali quella di viale Lazio, gli attentati del ’92 in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e quelli del 1993 a Milano, Roma e Firenze.

 

Anna Zucchini