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L’amore non rispetta alcuna regola: “L’Amante” di J.J. Annaud

UNA STORIA CONTRO OGNI NORMA SOCIALE, PER DIMOSTRARE CHE L’AMORE NON RISPETTA ALCUNA REGOLA:

RECENSIONE DEL FILM CULT DEGLI ANNI ’90 ‘L’AMANTE’ DIRETTO DA J.J. ANNAUD

È una storia fatta di passione quella vissuta dalla giovane quindicenne parigina e dal ‘cinese’, improntata sul desiderio di possedere l’altro. Tratto dall’omonimo romanzo semi-autobiografico di Marguerite Duras, questo film, uscito nelle sale cinematografiche nel 1992, narra la storia di due amanti in un’Indocina francese degli anni ’30. I protagonisti, che hanno rispettivamente 15 e 32 anni, si incontrano in un traghetto diretto a Saigon: lei è in viaggio per il collegio dove segue un corso di studi mentre il giovane uomo è di ritorno da un periodo trascorso in Francia. La famiglia di lei è poverissima, il fratello maggiore è oppiomane e la madre è una donna infelice, distrutta dal fallimento economico che li ha colpiti dopo la morte del marito. Il trentenne invece è molto ricco e mantenuto dal padre. È il classico uomo che può concedersi una vita lasciva.

I due amanti, appena conosciuti, si scambiano qualche parola con fare impacciato. Poco dopo questo primo incontro, i due si ritrovano in una camera in affitto nel quartiere cinese per scoprire una passione che li travolge. La ragazza, che aveva mentito dicendo di avere 17 anni, vede nel ‘cinese’ il mezzo per diventare una donna ma allo stesso tempo non riesce a staccarsi da lui. Il giovane ha avuto altre amanti, ma con la sua piccola è diverso: egli, nonostante il forte sentimento, è spaventato da questo rapporto illecito e dalla notevole differenza di età. I due sono consapevoli di non poter nemmeno sperare in un futuro insieme e che qualcuno prima o poi li separerà.

La famiglia della ragazza, infatti, venendo a conoscenza della relazione della figlia con un orientale in un primo momento rimane scioccata ma quando si accorge del suo ceto sociale usa il giovane per trarre profitto dalle sue ricchezze e la passione incontaminata dei protagonisti viene inquinata dal denaro. Il destino dei due amanti è interrotto sia dal matrimonio combinato tra il protagonista ed una ricca donna cinese sia dal ritorno della ragazza in Francia. I due, essendo separati l’uno dall’altra, rivelano finalmente a se stessi quell’amore che avevano tentato in tutti i modi di nascondere. Il film si chiude con un flash-forward che riprende l’ormai donna francese, divenuta una scrittrice, che, trovandosi nel suo studio, riceve una telefonata dal suo amato orientale che le racconta di essersi sposato, ma le confessa che per lui gli anni non sono mai passati, che la ama sin dal primo momento che la vide su quel traghetto. Questo amore, fuori da ogni schema, sarà un motivo di crescita per entrambi i protagonisti: il ‘cinese’ esclamerà di aver fatto i conti per la prima volta con il dolore, mentre lei si troverà a dover lasciar andare il suo primo grande amore con una maturità mai avuta prima. Inoltre l’autrice del romanzo ed il regista J.J. Annaud vogliono evidenziare l’attaccamento dell’uomo ai beni materiali che lo rendono insensibile anche difronte al sentimento: ciò è rappresentato in quasi tutti i personaggi ma in particolare dai familiari della francese.

Lo spettatore che guarda questo film, si sente travolto in prima persona dalla passione, si immedesima nei protagonisti, perché almeno una volta nella vita ha provato quegli stessi sentimenti che ardevano il cuore dei due personaggi in questo magnifico cult.

Gaia Cozzolino, Liceo Democrito