Il traffico di organi è in crescita

Il traffico d’organi in tutto il mondo produce annualmente un guadagno che va dai 600 milioni agli 1.2 miliardi di dollari e sono cifre in aumento.

Tra il 2014 e il 2015 in Italia circa 5000 bambini, principalmente clandestini che sfuggono al controllo della autorità, sono stati rapiti ed uccisi al fine di asportargli gli organi per poi venderli sul mercato nero.

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Questo dramma non è presente solo in Italia, anzi, l’Italia è uno dei paesi nei quali questa situazione è meno accentuata. Nei paesi africani, ad esempio, nei quali le leggi solo molto interpretabili e la povertà induce taluni ad intraprendere questa attività illegale, i bambini che si “volatilizzano” sono sempre di più.

Dati raccolti dall’UNHCR dicono che solo in Sudan nel primo semestre del 2015 sono stati rapiti 66 individui allo scopo di alimentare questo mostruoso traffico.

Anche in Cina sono molto frequenti gli episodi di espianto di organi, soprattutto tra i prigionieri accusati di aver diffuso le informazioni che consentono la pratica del Falun Gong, ovvero una disciplina spirituale che prevede la meditazione. Un’indagine condotta nel 2006 ha stimato che tra il 2000 e il 2005, 41.500 trapianti di organi risultino sospetti ed è molto probabile che questi organi provengano da prigionieri praticanti del Falun Gong.

La maggior parte delle vittime degli espianti illegali viene lasciata morire dai propri rapitori dopo l’intervento. In alcuni casi i sequestratori chiedono un riscatto alla famiglia del malcapitato, senza la certezza che dopo il pagamento quest’ultimo venga risparmiato.

 

Tommaso Sabbadini